Cronaca

Tentato omicidio: Samira ha parlato con i familiari, medici valutano estrazione proiettile

Mael Combier e Samira Ben Saad

Pietra Ligure. Samira ha parlato con i familiari, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Corona dove è ricoverata: poche parole, stentate e pronunciate a fatica. La ragazza è in profondo stato confusionale – confermano i medici – ma si è lievemente ripresa. Le sue funzioni vitali appaiono buone, tuttavia lo staff sanitario sta valutando se e quando dovrà andare in sala operatoria per l’estrazione del proiettile. Perché sussiste anche l’ipotesi che il “corpo estraneo” rimanga lì, conficcato nella nuca, a pochi millimetri dall’attaccatura del tronco con il cervelletto.

L’intervento chirurgico è ad alto rischio, per questo motivo gli specialisti dell’ospedale stanno usando tutte le cautele. La ventunenne è stata raggiunta a Pietra Ligure dalla madre, da due zie, il genero e il cugino: i familiari sono stati informati dal personale medico con l’aiuto di un’inteprete. Nel frattempo, i carabinieri del nucleo operativo di Imperia stanno conducendo indagini a vasto raggio. La pista più battuta è quella del raptus di gelosia: Mael Combier, il ventiduenne identificato come il giovane fidanzato della ragazza, di recente convertitosi all’Islam con il nome di Mustapha, è il principale indiziato.

La follia omicida potrebbe essere scaturita nell’ambito di una lite per motivi di gelosia e il giovane avrebbe esploso un colpo di pistola. Pensando di aver ucciso, avrebbe trasferito il corpo di Samira Ben Saad nelle campagne delle alture imperiesi. Qui, agonizzante, la ragazza è stata trovata lunedì scorso da un passante.

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