Altre news

Loano, Miceli: “Inopportuno portare oggi bandiera del Pdl. Contestazione ha colpito Vaccarezza”

Nino Miceli

Loano. Dopo che, questa mattina, una bandiera del Pdl di “troppo”, ha fatto discutere esponenti del centro-destra e del centro-sinistra, alle celebrazioni per l’Unità d’Italia in piazza a Loano, sullo “scontro” è voluto intervenire anche Nino Miceli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale. “Mi dispiace per il giovane Ghisolfo che questa mattina, un po’ ingenuamente, è arrivato alla manifestazione per l’Unità d’Italia con la bandiera del PdL – osserva Miceli -, ma penso che qualcuno, meno ingenuo di lui, avrebbe dovuto farlo desistere”.

“Penso che quel qualcuno, il Sindaco-Presidente–Factotum Vaccarezza, abbia accusato il colpo della contestazione al PdL nella ‘sua’ città, forse per il timore che anche a Loano qualcosa si muova. Infatti le sue dichiarazioni, dove sostiene che il Pdl non avrebbe contestato analoghe bandiere del Pd e dove minaccia di non parlare più il 25 aprile a Loano, mi paiono una goffa difesa ed un debole tentativo di attacco. Noi del PD abbiamo deciso di non portare le nostre bandiere in piazza perchè pensare di portare simboli di partito, e quindi necessariamente di parte, ad una manifestazione indetta per celebrare l’Unità d’Italia, cioè l’Unità di tutti gli italiani indipendentemente dalle loro opinioni politiche, è un gesto quantomeno inopportuno” spiega il capogruppo del Partito Democratico in Regione.

“Tanto inopportuno – prosegue Miceli – che la contestazione alle bandiere del PdL che si è manifestata questa mattina è stata del tutto spontanea e non organizzata da nessuno e credo che anche per questo abbia colpito Vaccarezza. Inoltre la ‘minaccia’ di non parlare più il 25 Aprile è sinceramente risibile. Ho sempre apprezzato il fatto che Vaccarezza, seppur così radicalmente lontano dalle mie opinioni politiche, non abbia mai mancato alla celebrazione del 25 Aprile parlando in piazza”.

“Poiché spero che non abbia avuto un ‘ripensamento’ circa la bellezza di poter celebrare la ricorrenza della Liberazione dal fascismo spero sinceramente che l’idea di non parlare più il 25 Aprile gli sia venuta per un altro ben più banale motivo: semplicemente tra pochissimo si voterà e si è improvvisamente ricordato che non potrà più essere il Sindaco di Loano. E forse, dopo la ‘sorpresa’ di oggi, comincia pure a temere che Loano cominci a non essere più del tutto ‘sua'” conclude Nino Miceli.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.