Nonostante le incertezze del tempo, la primavera – almeno secondo il calendario – è arrivata. E, con essa, anche i mali di stagione per 18 milioni di italiani che soffrono di allergie.
Nonostante le basse temperature degli ultimi giorni, gli scarsi livelli di pioggia delle passate settimane hanno favorito una fioritura senza ritardi sulla tabella di marcia. Creando così l’ambiente ideale per la circolazione di pollini, in un mix esplosivo con le famigerate polveri sottili e lo smog generato dal traffico automobilistico, sempre particolarmente intenso in città. Occhi rossi e naso che cola in vista, dunque, per gli sventurati.
In Italia – almeno da quanto dicono gli esperti – la tendenza alle allergie è in aumento, in particolare tra i bambini. Il clou della pollinazione, soprattutto delle graminacee, è atteso tra aprile e maggio e in presenza di sintomi come prurito, starnuti, naso chiuso, lacrimazione, infiammazione degli occhi, respiro faticoso o asma, il consiglio è rivolgersi al pediatra di famiglia ed eventualmente allo specialista, per individuare la terapia più idonea. I pollini di cipresso e mimosa a fine marzo lasceranno il passo alle parietarie.
Per evitare fastidiose reazioni è bene non abbassare la guardia e prendere per tempo tutte le precauzioni necessarie. A cominciare dai test allergometrici che possono essere eseguiti settimane prima.