Cronaca

Droga, il corriere della banda: “Spinto dalla crisi”. Giro d’affari di 200 mila euro al mese

Albenga. Non ha fatto alcuna resistenza e si è consegnato ai carabinieri con rassegnazione Paolo Ferro, l’uomo di 56 anni incensurato che faceva la spola tra la Lombardia e la Piana di Albenga per portare grossi quantitativi di cocaina agli spacciatori marocchini che gli commissionavano i viaggi.

Descritto come insospettabile e tranquillo, classico padre di famiglia con un impiego, Ferro ha detto agli investigatori di aver accettato l’insolito e criminale “secondo lavoro per arrotondare lo stipendio, avendo difficoltà ad arrivare a fine mese”. Alla vista delle divise, anzi, è apparso costernato e pentito. I militari lo hanno intercettato al casello autostradale, durante il ritorno da Milano, e hanno trovato 260 grammi di cocaina in pietra occultati dietro al contachilometri dell’auto.

L’uomo non sapeva nemmeno dove fosse nascosto lo stupefacente, perché si limitava a fare da vettore. Lasciava l’auto in mano ai fornitori, una volta arrivato a Milano, e poi la riprendeva quando la droga era stata sistemata in qualche nascondiglio dell’abitacolo. Il tutto per un compenso di mille euro a viaggio, per un totale variabile da 3 mila a 4 mila euro al mese considerando che la media era di tre o quattro trasferte mensili.

Ma il giro d’affari del traffico illecito si è rivelato mastodontico. La cocaina, una volta raffinata e confezionata, avrebbe fruttato sui 200 mila euro al mese ai capi dell’organizzazione.

Il 56enne è stato bloccato a bordo dell’auto, una Citroen C2 (di proprietà dell’azienda da cui dipende, fra l’altro), all’uscita del casello di Borghetto Santo Spirito insieme a Mohammed Morchid, marocchino. I due connazionali di quest’ultimo, Abdelaziz El Kettani e Jaoud Mizioura, sono stati tratti in arresto nelle proprie abitazioni nella frazione di Lusignano, dove erano intenti a confezionare la cocaina da immettere nel circuito di spaccio.

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