Questura, Ufficio Immigrazione più accogliente: “Un atto di civilità” (foto)

Savona. 55 persone al giorno, che diventano un centinaio il lunedì e il venerdì (giornate di consegna della documentazione), tra le 500 e le 700 istanze di regolarizzazione per un totale di 25.000 richieste all’anno. Sono i dati resi noti dal questore di Savona, Vittorino Grillo, a margine dell’inaugurazione del nuovo presidio al coperto dell’Ufficio Immigrazione della Questura.

La nuova struttura di accoglienza, rinforzata da una pensillina e da spazi coperti all’ esterno, è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione Carisa “De Mari” che ha erogato 50mila euro per far fronte agli interventi necessari di copertura e ammodernamento dell’area destinata agli immigrati.

“Siamo molto soddisfatti di aver portato a compimento questo nuovo presidio che migliorerà senz’altro sia il lavoro dell’Ufficio immigrazione che l’accoglienza dei cittadini stranieri che si presentano ogni giorno in Questura” dice il Questore.

“Questa sruttura – aggiunge il sindaco di Savona, Federico Berruti, presente all’inaugurazione – rappresenta un segnale di civiltà e solidarietà per Savona. D’altronde i numeri sul fenomeno sono sempre più in crescita e serviva, da parte delle istituzioni locali, una risposta concreta di sostegno alla nostra popolazione immigrata che vuole vivere e lavorare a Savona nel rispetto delle regole e della convivenza civile”.

Il primo cittadino savonese ha inoltre ricordato il ruolo svolto in questo mandato dalla Commissione consiliare competente sull’immigrazione a Savona: “Questa Commissione è stata un punto di ascolto da parte del Comune per le varie comunità che vivono a Savona e che da tempo ci chiedevano un potenziamento dell’Ufficio Immigrazione”.

“Siamo stati felici di accogliere una richiesta sollecitata dalla Questura e dallo stesso Comune – interviene Roberto Romani, presidente della Fondazione “De Mari” – confermando il nostro impegno a favore del sociale e delle categorie più svantaggiate, in particolare gli immigrati che già devono sostenere una situazione difficile legata spesso ad una nuova vita e ad un nuovo lavoro. Mi auguro che questa struttura possa favorire ancora di più i processi di integrazione sociale ed economica”.

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