Savona. Questa mattina, in Tribunale a Savona, in sede di udienza preliminare il giudice è dovuto tornare sopra un caso di omicidio che era già approdato in Corte d’Assise. Il gup Emilio Fois ha rinviato a giudizio, per la seconda volta, Besnik Adrian Plaku, albanese 36enne, che deve rispondere dell’uccisione del suo connazionale Rapi Sali, che era stato ucciso il 10 giugno 2000 a Borghetto. Per un difetto di notifica il primo rinvio a giudizio verso l’imputato era infatti stato dichiarato illegittimo e così la sua posizione era stata stralciata. Questo perché l’uomo era stato dichiarato “latitante” mentre invece era rinchiuso in carcere in Albania e di conseguenza rintracciabile.
Nel frattempo Adrian Plaku, detto “Nico”, è uscito dal carcere e adesso è nuovamente latitante. Il processo a suo carico, in Corte d’Assise, però ripartirà regolarmente e la prima udienza sarà celebrata il prossimo 29 novembre. Per l’omicidio di Sali, sempre nel tribunale savonese, è sul banco degli imputati anche un altro albanese, Xhevedet Plaku, 28 anni, detto “Deti”. Per lui si è verificato però lo stesso “impiccio” burocratico ed il rinvio a giudizio dovrebbe essere riformulato. E’ probabile che quindi il processo per i due albanesi diventi unico.
Secondo il quadro accusatorio, “Deti”, insieme ad Adrian Plaku, uccise Sali, in un vero e proprio agguato, sparandogli due colpi di 7.65 alla testa sull’Aurelia. Nello scontro a fuoco rimase ferito in modo gravissimo anche Alfred Hasa. Secondo gli investigatori l’omicidio maturò nell’ambito degli scontri tra “bande” per il controllo del mercato della prostituzione di strada lungo l’Aurelia.