Savona. Si è chiuso con tre assoluzioni, perché il “fatto non sussiste”, questa mattina, in Tribunale a Savona, un processo per una presunta maxi-truffa. Sul banco degli imputati erano seduti in tre: Carlo Durazzo, 51 anni, Walter Pascarella, di 48, e Mario Sanna, di 51. Secondo il quadro accusatorio gli imputati, tra il 2005 ed il 2006, avrebbero svolto il ruolo di promotori finanziari e avrebbero proposto ad alcuni imprenditori di accedere a finanziamenti con tassi molto vantaggiosi erogati dalla “Vanderbilt Finance” di New York.
Per aprire la pratica era necessario stipulare una fideiussione che prevedeva il versamento di circa 5 mila euro. Soldi che venivano intascati senza che in realtà venisse poi erogato alcun prestito. A cadere nella truffa numerose ditte di Genova (ma alcune pratiche erano state definite a Savona) che avevano poi denunciato tutto alla magistratura.
La “costola” savonese della truffa non era però che la punta di un iceberg. Nel giro di falsi finanziamenti della Vanderbilt erano finiti nomi illustri come la “CoopCostruttori” che, nel maggio del 2001, alla disperata ricerca di liquidità, si era affidata al genovese Franco Cortella, di 68 anni, che secondo l’accusa era la “mente” del gruppo. Era lui infatti a spacciarsi per l’emissario italiano della “Vanderbilt Finance”.
La “CoopCostruttori” si era rivolta a Cortella per ottenere un prestito di 88 milioni di euro al tasso del 4% da estinguere in 15 anni. A garanzia di quel prestito la “Costruttori” versa a favore della Vanderbilt 10mila dollari per la pratica; 1.349.572 euro per il premio della polizza assicurativa e infine, un acconto di 774.685 euro, per la polizza fidejussoria. Denaro volatilizzato, così come il prestito da Vanderbilt e Cortella stesso, che dopo aver incassato si rese irreperibile. Anche per Cortella comunque, al termine del giudizio abbreviato, era arrivata la sentenza di assoluzione.