Celle Ligure. Sarà all’esame del consiglio comunale di Celle, in vista per i primi di febbraio, la riprogettazione delle ex Colonie Milanesi. Le osservazioni raccolte nella conferenza preliminare verranno recepite dal parlamentino e l’iter ripartirà con un nuovo piano di lavoro.
Il progetto di ristrutturazione della vasta struttura sull’Aurelia non cambierà di molto: sono infatti lievi (almeno per ora) gli elementi che modificheranno gli aspetti architettonico-paesaggistici. Il punto più rilevante riguarda il padiglione Sessa, che non dovrà essere demolito e ricostruito con lo stesso impianto volumetrico, ma dovrà rinascere come una struttura a gradoni che si inserisca nella collina. Un’indicazione, questa, data dalla Sovrintendenza per mitigare l’impatto ambientale del padiglione, destinato ad ospitare la residenza turistico-alberghiera.
“Sostanzialmente viene mantenuta la proposta progettuale originaria” sottolinea l’assessore alla pianificazione Remo Zunino. “L’amministrazione comunale si è confrontata già con la committenza, mentre nel prossimo consiglio comunale prenderemo atto delle modifiche che sono frutto della preconferenza e del concerto tra gli enti locali”.
La revisione del progetto, quindi, non tocca la sostanza: le ex Colonie Milanesi, ferme da oltre trent’anni, vedranno sorgere un albergo a quattro stelle, una residenza turistico-alberghiera e un centro benessere; secondo quanto sancito dal protocollo d’intesa tra Comune, Regione Lombardia e GHV Spa (di cui fa parte Infrastrutture Lombarde). Il progetto sarà meno impattante, con attenzione più marcata per la cornice paesaggistica. Confermata la piantumazione dell’area a monte delle ex Colonie.
“Rimangono intatte le prospettive occupazionali e le positive ricadute sul territorio che avrà questa operazione. Il nuovo progetto vedrà in particolare un edificio più integrato nel verde, a basso impatto ambientale, al posto dell’attuale padiglione Sessa. Come amministrazioni ascoltiamo da una parte le ragioni imprenditoriali e dall’altra quelle istituzionali che correttamente vanno nella direzione della compatibilità ambientale” assicura Remo Zunino.