Riviera. Bilancio tutto sommato positivo per la notte di S.Silvestro nel savonese: solo due feriti con bruciature lievi alle mani provocate dai petardi che maneggiavano e diversi malori per l’alcol. Il 2011 è iniziato senza incidenti gravi, hanno “sparato” in tanti, ma sia l’opera di prevenzione delle forze dell’ordine sia un forse migliorato senso civico ha tutto sommato evitato guai peggiori.
Il caso più serio è quello di un dodicenne che, nell’accendere una candela pirotecnica, è stato ustionato a una mano dalle scintille sprigionate dal gioco. Il ragazzo, che abita con i genitori in provincia di Cuneo, è stato subito soccorso e trasportato in ospedale dove i medici lo hanno medicato e dimesso. La prognosi è comunque alta perché le ferite da ustioni guariscono lentamente, ma le condizioni del ragazzo non sembrano destare preoccupazioni.
Come ogni anno numerosi contenitori dell’immondizia sono stati bruciati dai petardi in particolare nel finalese, lungo la strada per Calvisio, a Ceriale e Andora e nei pressi della passeggiata Giancardi ad Alassio dove un petardo ha rischiato di incendiare un auto.
I pompieri sono intervenuti a Savona in via Paleocapa per spegnere un incendio di un portone al civico 11 provocato quasi certamente da fuochi artificiali lanciati nell’androne poco dopo la mezzanotte.
Nella città del muretto un giovane torinese di 25 anni, ha rischiato di annegare dopo essersi tuffato in mare in preda ai fumi dell’ alcol dopo che aveva bevuto in un locale nei pressi del molo Bestoso. Insieme ad alcuni amici, aveva deciso di brindare al nuovo anno. Colto da malore è stato soccorso dai compagni e quindi trasportato all’ospedale per essere visitato. Diversi anche i malori di persone che hanno mangiato e brindato all’arrivo del 2011. Le ambulanze hanno fatto la spola più volte da abitazioni private e ristoranti negli ospedali della Riviera.
In Valbormida in provincia di Cuneo, a Noceto, una frazione di Monesiglio (Torino) sedici ragazzi di età compresa tra i 20 e i 24 anni volevano festeggiare l’arrivo del nuovo anno in un cascinale ma sono rimasti intossicati dalle esalazioni di una stufa a legna. Sul posto sono intervenuti i carabinieri delle stazioni vicine, i vigili del fuoco di Mondovì e Cortemilia e gli operatori del 118.
I medici hanno soccorso gli intossicati e ne hanno trasferiti sei al centro iperbarico di Torino, dove sono ricoverati in prognosi riservata ma fuori pericolo di vita. Altri dieci (tra cui anche un ventenne albenganese, andato in Piemonte per incontrare alcuni conoscenti) sono stati trasportati all’ospedale di Ceva e dimessi in nottata. La Procura di Mondovì ha disposto il sequestro dell’abitazione per appurare eventuali responsabilità nell’incidente. La casa di campagna è quella utilizzata dalla famiglia di S.B., 24 anni, di Ceva. Ai soccorsi hanno collaborato i carabinieri e i Vigili del fuoco.