Cronaca

“Ricattati” da lavoratori stranieri: esercenti finalesi sul piede di guerra

Finale Ligure. Gli esercenti finalesi si stanno organizzando per far emergere una situazione, che definiscono “paradossale”, riguardo “all’uso indiscriminato dell’indennità di disoccupazione” e sono decisi a rivolgersi anche ai grandi network televisivi per far conoscere a tutti una situazione poco nota.

Secondo i portavoce di questa protesta infatti, soprattutto nel settore dei servizi, ed in particolare in quello dell’accoglienza e della ristorazione, alcuni lavoratori, soprattutto stranieri, farebbero forti pressione sui datori di lavoro. Ecco in che modo: “Stiamo vivendo – dicono Angelo e Marco, due esercenti, a nome degli altri datori di lavoro finalesi – una situazione davvero assurda. In particolare, dai lavoratori stranieri subiamo forti pressioni e ricatti. Ci spingono a fare contratti di lavoro per tutto l’anno a tempo indeterminato. Poi a settembre, o ottobre, vogliono essere licenziati, così riescono a prendere la disoccupazione al cento per cento. In pratica finisce che lavorano da noi da Pasqua a fine estate. Poi chiedono l’indennità di disoccupazione, che viene corrisposta per 180 giorni e se ne tornano al loro Paese, lasciandoci da soli a tribolare per tirare avanti. Ora siamo stufi e ci stiamo organizzando per uscire dall’anonimato e denunciare la cosa a livello nazionale, perché abbiamo capito che si tratta di una emergenza che coinvolge, in modo analogo, anche gli imprenditori non solo delle Riviere liguri, ma anche della Toscana, dell’Emilia, del Veneto e della Campania, che sono quelli con i quali siamo già in contatto”.

A giorni verrà ufficializzato il nome dell’Associazione, a tutela degli imprenditori, che però tengono a precisare: “Non siamo assolutamente razzisti – dicono con fermezza – ma non sopportiamo più di vedere calpestate le leggi e la normativa che riguardano i sistemi mutualistici previdenziali. A noi infatti risulta che l’indennità di disoccupazione venga data proprio per aiutare il lavoratore affinché cerchi un nuovo lavoro e non per andarsela a spendere in Algeria, in Egitto, o in Marocco”. Gli imprenditori insomma sono disperati e le loro lamentele verranno esposte ben presto anche a “Striscia la notizia”: “Si tratta – concludono – di un vero e proprio scandalo, un bubbone che sta per scoppiare e che provoca un grave danno non solo a noi imprenditori ed al sistema previdenziale, ma anche all’intero Paese”.

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