Savona. E’ ripreso questa mattina, davanti alla Corte d’Assise di Savona, il processo per il delitto di Alberto Genta, il faccendiere di Altare scomparso tra il 7 e l’8 maggio del 2003, che vede sul banco degli imputati Giancarlo D’Angelo (l’imprenditore accusato dell’omicidio, anche se il cadavere di Genta non è mai stato trovato).
Nella giornata di oggi però non si è arrivati alla discussione finale, come in un primo tempo era stato ipotizzato. La requisitoria del pubblico ministero e la discussione degli avvocati di parte civile e della difesa è stata quindi rinviata alla prossima udienza. La Corte, in accordo con le parti, ha preferito infatti non “spezzare” la discussione in due giornate diverse (oggi ci sarebbe stato tempo solo per il pm).
A tenere banco stamattina è stata quindi l’audizione di D’Angelo, durata circa 4 ore, dalle 9,30 alle 13,30, durante la quale l’imputato ha risposto alle domande del pubblico ministero. La deposizione dell’ex imprenditore non ha però riservato colpi di scena e non dovrebbe aver cambiato di molto lo scenario del processo. D’Angelo si è infatti limitato a rispondere su episodi e questioni note, che erano già emerse nella fase istrutturia.
Dopo essersi ritirati in camera di consiglio per decidere su alcune istanze presentate dai legali (per l’ammissione agli atti di alcuni documenti) i giudici della Corte hanno quindi deciso di rinviare il processo al prossimo 25 gennaio per la discussione ed eventuali repliche. E’ probabile che, se al termine della discussione gli avvocati vogliano replicare, visti i tempi “stretti”, la tanto attesa sentenza slitti ancora e si arrivi ad un ulteriore rinvio.