Economia

Crisi, Carbone (Cna): “Riunire a Savona gli ‘Stati generali dell’economia’”

Porto di Savona

Anche il segretario provinciale CNA, Gianni Carbone, interviene per commentare la proposta-provocazione del segretario generale della CGIL di Savona – con la quale si è ventilato uno sciopero generale pro-sviluppo e contro l’immobilismo industriale – e parte da una serie di dati economici scaturiti dagli “Stati Generali delle costruzioni” riuniti a Roma.

“Si è trattato di una manifestazione nazionale per richiamare l’attenzione del Governo e del Paese su questi dati: nell’ultimo anno nel solo settore delle costruzioni abbiamo avuto 250 mila occupati in meno, il 300% in più di utilizzo cassa integrazione , ed il 20% in meno di produzione – dice Carbone -. Tutte le sigle delle organizzazioni sindacali e delle associazioni delle imprese artigiane, delle cooperative e di tutta la filiera delle costruzioni si riuniscono per denunciare la crisi, ma anche per proporre un modello di sviluppo basato sulla qualità e la legalità dell`impresa e del lavoro per un settore piegato da una crisi senza precedenti sfavorito anche da un inaccettabile danno causato dai ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione, con punte di ritardo anche di 24 mesi. Se le cose non cambieranno per il 2011 si annuncia il taglio del 30% degli investimenti per le opere pubbliche da parte dei Comuni in conseguenza del taglio dei trasferimenti, l`irrigidimento del patto di stabilità e il blocco dell`autonomia impositiva”.

“In questo contesto generale lo stato delicato della realtà economica ed occupazionale della nostra Provincia non può ammettere disattenzioni o sottovalutazioni – continua Carbone – né tantomeno diventare terreno di sterili polemiche, tali da scoraggiare occasioni di investimenti di parti che non siano soltanto pubbliche. L’esigenza è quella di corrispondere alla necessità di creare infrastrutture produttive che aumentino la competitività del nostro territorio a fronte di una concorrenza mondiale che appare spietata coniugando le esigenze di sviluppo con la compatibilità ambientale. Per questo diventa essenziale gestire correttamente l’impatto sui territori e le popolazioni che dovranno essere sede di tali iniziative senza che questo avvenga a discapito di una o dell’altra ragione (sviluppo/ambiente) che non devono reciprocamente bloccarsi o contrapporsi, ma devono invece essere occasione di riqualificazione ed innovazione dei processi”.

“La nuova piattaforma promossa dall’Autorità Portuale è passata al vaglio di tutte le osservazioni e le prescrizioni degli Enti competenti e si dimostrerà, ne siamo certi, una formidabile occasione di sviluppo non solo della nostra provincia ma dell’intero territorio del Nord Ovest del nostro Paese. Gli impegni e le ricadute occupazionali sono documentati pubblicamente e recepiti all’interno di accordi precisi che costituiscono il perno dell’iniziativa. Altrettanto certo è che i nodi viari e la sistemazione logistica che si dovrà dare al territorio in ragione del nuovo investimento dovranno garantire una mobilità compatibile per le persone e per le merci. Per questo esempio e per le altre occasioni di investimenti che riguardano i nostri territori occorre dunque seguire la via della concertazione e dell’unità. Anche a Savona – se ne sente l’esigenza – servirebbe la realizzazione degli ‘Stati generali dell’economia e del lavoro’ come momento unitario di tutte le rappresentanze produttive e del mondo del lavoro affinché si crei la giusta consapevolezza del grave momento che stiamo affrontando e si seguano le vie giuste per trovare soluzioni ai problemi che si frappongono in un quadro di chiarezza e di lealtà collettiva. Se non faremo questo perderà chi è senza voce: i giovani di oggi e di domani che già ora sono costretti a guardare altrove per pensare al loro futuro in una provincia e regione che deve invece saper cogliere le opportunità e le occasioni che si presentano volgendole al meglio, comprendendo che un attuale concetto di ‘vivibilità’ deve anche saper comprendere la realizzazione della propria dignitosa esistenza lavorativa”.

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