Savona. A due anni dalla mostra “Renato Guttuso militante”, la città di Savona si conferma centro culturale di riferimento per lo studio dell’arte contemporanea con l’inaugurazione nella Pinacoteca Civica di Savona venerdì 12 novembre della mostra dedicata a un grande maestro internazionale che ha saputo interpretare, con la sua opera, la dimensione intima volgendo sempre un attento sguardo al presente, Ugo Attardi, nato a Sori, Genova, nel 1923, e scomparso a Roma nel 2006. Il percorso e i contenuti della mostra verranno introdotti con la presentazione ufficiale e l’intervento delle Autorità venerdì 12 novembre alle ore 17.00 presso l’Oratorio di N.S. di Castello in via Manzoni a Savona.
Alle 17, nell’Oratorio di Nostra Signora di Castello, dopo l’introduzione del Presidente della Fondazione Cento Fiori Giancarlo Berruti, il Sindaco della città di Savona, Federico Berruti, porterà i propri saluti, seguito da S.E. Mons. Vittorio Lupi, Vescovo della Diocesi Savona-Noli, Angelo Berlangieri, Assessore alla Cultura della Regione Liguria, Ferdinando Molteni, Assessore alla Cultura del Comune di Savona, Roberto Romani, Presidente della Fondazione De Mari – Cassa di Risparmio di Savona. Interverranno Andrea Attardi e Duccio Trombadori.
Alle 18.00 il taglio del nastro nelle sale della Pinacoteca Civica.
“Ugo Attardi Sacro e Profano” è il titolo della mostra allestita dall’ Architetto Nicoletta Negro negli spazi della Pinacoteca Civica cittadina, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, promossa e organizzata dalla Fondazione Cento Fiori in collaborazione con il Comune di Savona – Assessorato alla Cultura e dall’Archivio Storico Ugo Attardi, con il contributo della Fondazione A. De Mari, l’adesione della Diocesi Savona Noli e della Regione Liguria – Assessorato alla Cultura, curata da Carlo Ciccarelli, presidente dell’Archivio Storico Ugo Attardi di Roma.
La mostra individua un preciso percorso nell’ambito dell’ampia e complessa produzione pittorica e scultorea dell’artista le cui opere sono presenti nei musei e nelle Gallerie di tutto il mondo. Saranno, infatti, dedicate al tema del sacro e del profano i dipinti e le sculture, in totale trentasette, in mostra a Savona spaziando da opere dove il corpo e l’eros dominano, con vibranti emozioni, le scene rappresentate sino alla dimensione sacra e al folgorante incontro tra Attardi e Papa Giovanni Paolo II, protagonista di numerose opere che ritraggono il Pontefice nei diversi momenti della vita.
“La mostra di Ugo Attardi nella nostra Pinacoteca – ha detto il sindaco del Comune di Savona Federico Berruti – è l’ulteriore espressione e testimonianza di un indirizzo culturale preciso che abbiamo voluto per la nostra città: riuscire a sviluppare elementi, idee, tendenze, protagonisti del territorio ma nel contempo offrire alla cittadinanza occasioni di confronto con espressioni artistiche di primaria importanza nazionale e internazionale”.
Soddisfazione anche da parte dell’assessore alla Cultura del Comune di Savona Ferdinando Molteni che ha così commentato l’iniziativa: “Il registro di Ugo Attardi era ricco di sfumature. Il suo pennello, pieno di colori a volte sensuali, a volte riflessivi. Diviso tra realismo ed espressionismo, anche la mostra che si può ammirare a Savona propone questa molteplicità di interessi”.
Diverse e, apparentemente, lontane le tematiche affrontate dall’artista, a cavallo tra sacro e profano, dove vertici di alta intensità toccano le opere dedicate al Pontefice tanto amato in tutto il mondo. “Attardi – ha detto il vescovo della Diocesi di Savona Noli Mons. Vittorio Lupi – è molto colpito dalla figura di Giovanni Paolo II, dalla sua umiltà e dalla sua forza interiore e, sicuramente, anche dal fatto che ha avuto il coraggio di non nascondere la sua debolezza fisica. Le raffigurazioni del Papa esprimono sempre un grande raccoglimento”.
Il prestigioso catalogo della mostra raccoglie i testi critici di Duccio Trombadori, Don Giampiero Bof, l’introduzione di Carlo Ciccarelli e, tra le testimonianze, testi del figlio, Andrea Attardi, del pittore Aurelio Caminati e del giornalista Furio Colombo.