Cronaca

Vendita di appartamento privo di titoli abilitativi: condannato imprenditore ingauno

Albenga - tribunale

Albenga. Una condanna e due assoluzioni. Si è chiuso così il processo che vedeva imputati per truffa in concorso, per una questione legata alla compravendita di un immobile ad Albenga, l’imprenditore ingauno Andrea Nucera, un agente immobiliare, Luciano Cavazzon, e un altro imprenditore, Mauro Mannini. Il giudice Laura Russo, che questa mattina nel Tribunale di Albenga ha letto la sentenza, ha condannato ad un anno, sei mesi e 800 euro di multa (pena condonata) Andrea Nucera, mentre ha assolto per non aver commesso il fatto Cavazzon e Mannini.

I tre erano finiti a giudizio per un episodio risalente al 2004 quando, secondo il quadro accusatorio, avrebbero venduto dei locali posti in un sottotetto come se si trattasse di un appartamento, omettendo però di comunicare all’acquirente, L.C., che erano privi dei regolari titoli abilitativi. L’uomo aveva quindi deciso di comprare l’alloggio e, nel maggio 2004, aveva stipulato un contratto preliminare di compravendita dell’immobile versando una caparra di 5 mila euro. Successivamente l’acquirente aveva versato a Nucera, in qualità di rappresentante della società Vistamare (che vendeva gli alloggi dell’omonima “residenza”) il resto dell’importo, che si aggirava intorno ai 97mila euro.

Ben presto però L.C., che nel processo si era costituito parte civile, si era accorto che l’appartamento non aveva i necessari titoli abilitativi e aveva denunciato l’accaduto. Segnalazione che aveva poi portato al rinvio a giudizio dei tre: Nucera (difeso dall’avvocato Enrico Nan) in qualità di rappresentante della Vistamare, Mannini (difeso dall’avvocato Alessandro Mager) come rappresentante della Valdisole (proprietaria dei terreni dove sono stati costruiti gli immobili) e Cavazzon (difeso dall’avvocato Tatiana Ratto) in quanto rappresentante dell’agenzia immobiliare che curava, in esclusiva, la vendita degli alloggi del complesso residenziale.

Secondo la tesi difensiva l’imprenditore albenganese avrebbe omesso di avvisare l’acquirente della mancanza dei permessi perché era stata fatta una richiesta di sanatoria per il sottotetto in questione. Sanatoria che però, al momento della stipula del contratto, non era ancora stata accettata. Una tesi che evidentemente non ha convinto del tutto il giudice che ha ritenuto di condannare l’imprenditore ingauno.

A Nucera inoltre è stato imposto il pagamento alla parte offesa di una provvisionale di 60 mila euro per il risarcimento del danno, il cui definitivo ammontare sarà da concordare in sede civile.

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