Cronaca

Processo a Don Lu: dall’aula il sacerdote respinge le accuse

Don Luciano Massaferro

Savona. Si è da poco conclusa l’udienza odierna del processo che vede sul banco degli imputati Don Luciano Massaferro, il parroco alassino, accusato di aver abusato di una 12enne sua parrocchiana.  In aula sono stati sentiti i testimoni chiamati a deporre dalla difesa del sacerdote: il consulente informatico nominato dalla difesa, il fratello del giovane disabile a cui il parroco aveva imprestato uno dei suoi computer e una signora danese che vive da anni ad Alassio.

Il momento “clou” dell’udienza di oggi però è stata certamente l’audizione di Don “Lu”. Il sacerdote ha reso la sua versione dei fatti nel corso di un interrogatorio che è durato circa due ore, dalle 10.18 alle 12.30. Il parroco avrebbe chiarito i dettagli relativi agli episodi e ai luoghi dei presunti abusi negando tutte le accuse. A confermare il fatto che il sacerdote ha respinto gli addebiti dei pm sono stati i suoi legali, gli avvocati Mauro Ronco e Alessandro Chirivì, al termine dell’udienza.

Al consulente informatico è stato chiesto di chiarire i dubbi in merito al presunto materiale compromettente che veniva contestato a Don Lu soprattutto relativo al quarto computer che il sacerdote avrebbe imprestato al giovane disabile. Le perizie sul disco rigido hanno evidenziato che nessun contenuto informatico sarebbe stato cancellato smentendo di fatto la presenza di materiale equivoco, come sostengono i difensori del parroco.

Il fratello del ragazzo disabile avrebbe invece chiarito la circostanza in cui ha ricevuto dal parroco il computer. L”avvocato Ronco non è entrato nel dettaglio di quanto successo in aula  limitandosi a dire: “L’udienza è andata molto bene, le testimonianze di oggi sono state utili. Don Luciano ha potuto esprimere nella pienezza del contraddittorio tutta la propria difesa, mostrando l’inverosimiglianza degli episodi e spiegando tutti i punti sui quali potevano esserci dei dubbi. Don Luciano ha potuto esprimere tutta la sua incredulità rispetto alle accuse che gli vengono mosse e negando i fatti relativi ai presunti abusi”.

L’avvocato Ronco ha poi voluto sottolineare che “anche se secondo il parere di molti i processi, quando iniziano ad essere sentiti i testimoni della difesa, sono finiti io non credo che sia così. Le persone che chiameremo a deporre in aula hanno cose interessanti da dire”.

Soddisfatto anche il legale di parte civile Mauro Vannucci: “Dal nostro punto di vista anche oggi è andata bene. Abbiamo ascoltato quello che ci aspettavamo di sentire. A nostro giudizio la testimonianza di Don Luciano non ha fatto che rafforzare la nostra tesi. Credo che si possa dire che sono emerse delle contraddizioni ma non spetta a noi giudicare. Posso solo aggiungere che per noi il processo si chiude oggi, con l’esame dell’imputato. Nelle prossime udienze verranno sentiti i testimoni chiamati dalla difesa e credo che non possano aggiungere più elementi nuovi al processo. Anche se, come ho già detto, ogni testimonianza, ogni udienza è un pò come se fosse un tassello di un puzzle che si va ad aggiungere agli altri: da soli assumono meno significato, ma insieme hanno un senso”.

L’avvocato Vannucci non vuole aggiungere altro sull’udienza di oggi e sulle precedenti ma non trattiene un dubbio sulla condotta del sacerdote alassino. Il legale che assiste la famiglia della piccola sembra non spiegarsi come abbia fatto Don Luciano a non rivolgersi a nessuno quando i familiari della piccola, sulla base dei racconti che lei aveva fatto alla mamma, sono andati a chiedere spiegazioni direttamente a lui. Secondo l’avvocato è strano che se una persona riceve “accuse” così pesanti non pensi subito di rivolgersi a qualcuno per riferire dell’episodio.

La prossima udienza è stata fissata a martedì 26 ottobre prossimo quando saranno sentiti altri testimoni della difesa.

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