Genova. Un’anagrafe delle associazioni abilitate alle adozioni a distanza e quindi ad essere mediatrici tra il cittadino e il destinatario finale, cioé i bambini dei vari paesi stranieri in via di sviluppo. E’ quanto si appresta a realizzare per la Regione Liguria l’assessore regionale alle politiche sociali e alla cooperazione internazionale, Lorena Rambaudi.
“Come coordinatore nazionale della commissione welfare della conferenza delle regioni – ha detto Rambaudi – mi sono assunta l’impegno di portare il tema della creazione delle anagrafi all’ ordine del giorno ai colleghi delle altre regioni per portare avanti un’azione congiunta a livello nazionale e cercare così di regolamentare il settore. Si tratta di anagrafi regionali perché c’é bisogno di vicinanza tra il cittadino e l’organizzazione che vuole sostenere, pertanto il livello territoriale è sicuramente più consono”.
“Le linee guida – ha concluso l’assessore alle politiche sociali – servono per dare modalità comuni ad un settore che ha bisogno di buone pratiche di trasparenza, perché le persone vogliono giustamente sapere dove va a finire il proprio sostegno e quindi la loro donazione con l’obiettivo di aiutare un bambino in un paese straniero ed evitare che emigri a condizioni disperate e fragili, rinforzando la famiglia con un sostegno economico che dura nel tempo e non si esaurisce nella donazione di una volta”.