Savona. Lorena Rambaudi, assessore regionale alle Politiche Sociali, interviene in risposta alle dichiarazioni riguardo all’infanticidio avvenuto ieri a Savona rilasciate da Eraldo Ciangherotti, presidente di Federvita Liguria, secondo il quale “istituzioni e Asl solo realmente lontane dalle necessità psico-fisiche di una donna che, in gravidanza come a parto avvenuto, ha bisogno di tutela e assistenza per prevenire o curare possibili stati depressivi”.
“Di fronte ad un dramma umano come quello a cui assistiamo – dichiara Rambaudi -, pensare di ‘scaricare’ responsabilità e manchevolezze sui servizi socio-sanitari è intellettualmente disonesto. Non parliamo di una situazione conosciuta o all’attenzione dei servizi sociali e sanitari sulla quale ci sia stata superficialità di valutazione ed una mancata presa in carico”.
“Capisco che nella cultura del ‘Grande Fratello’ – attacca l’assessore regionale – si possa pensare di essere tutti sotto una telecamera, ma la vita vera non è così. I nostri servizi lavorano sul territorio con professionalità e serietà ma anche con scarse risorse che non potranno aumentare se si continueranno a difendere reparti ospedalieri di maternità da 300 parti all’anno”.
“Il nostro Governo – conclude Rambaudi -, che tanto tiene al tema della famiglia, nel 2010 ha brutalmente azzerato le risorse del piano ‘Bindi’, che avevano proprio l’obiettivo di rinforzare l’integrazione socio-sanitaria a sostegno della maternità. Anche nel nostro territorio sono stati messi in atto progetti significativi, ora chiusi”.