Cronaca

Amici, albenganesi e politici “abbracciano” Tomaso Bruno: “Gli siamo vicini”

Albenga. Una serata di musica e divertimento per sostenere Tomaso ed Elisabetta, i due ragazzi italiani rinchiusi da mesi in un carcere indiano con l’accusa di aver ucciso il loro compagno di viaggio Francesco Montis. Ieri sera Albenga si è attivata per sensibilizzare maggiormente il panorama politico e i media sulla delicata situazione dei due ragazzi. La serata, supportata da un’organizzazione impeccabile, è stata un successo anche se, forse, l’affluenza avrebbe potuto essere maggiore. Certamente per l’associzione albenganese “Alziamo la voce”, che sostiene Bruno e la Buoncompagni, era stato più facile riempire una piazza d’estate e con un evento gratuito.

Tra le circa 150 persone presenti, tra amici di Tomaso e non, c’erano anche alcuni esponenti politici locali tra cui: l’onorevole Eugenio Minasso, Nino Miceli, il primo cittadino di Savona Federico Berruti, l’assessore Eraldo Ciangherotti per il Comune di Albenga e tre esponenti del Pd ingauno, tra cui l’ex sindaco Tabbò. Assenti invece i rappresentanti di Palazzo Nervi: al teatro Ambra di Albenga non si sono visti nè Vaccarezza nè la Guarnieri (che si sarebbe potuta presentare in doppia veste sindaco-assessore).

L’iniziativa musico-culturale. il cui ricavato servirà per sostenere le spese legali e di viaggio che la famiglia di Tomaso deve affrontare ogni volta per recarsi in India a trovare il figlio e ad assistere alle udienze del processo, comunque è andata bene e

“E’ un’iniziativa per rialzare la voce e portare a conoscenza della gente questo caso che ormai sta diventando estenuante e si trascina per le lunghe. Ogni volta che un’udienza del processo di Tomaso ed Elisabetta viene rinviata le scuse sembrano quasi incredibili, continuano a fissare udienze quando ci sono festività religiose e gli scioperi degli avvocati vanno avanti da mesi e purtroppo Tomaso è ancora lì in attesa di giudizio” spiega Carlo Geddo uno dei promotori dell’iniziativa.

“Questa è la seconda manifestazione dopo quella del 30 giugno e nel frattempo abbiamo partecipato anche ad altri eventi estivi sempre con l’obiettivo di tenere alta la voce su questo caso per fare si che tutto si risolva nel più breve tempo possibile. Fortunatamente anche da parte delle istituzioni qualcosa comincia a muoversi, il processo lentamente avanza. Noi siamo pienamente convinti che Tomaso ed Elisabetta siano innocenti però purtroppo non siamo noi a decidere. Speriamo di non dovere più fare altri eventi simili perché vorrebbe dire che Tommy è libero” conclude Geddo.

Il primo cittadino si Savona, Federico Berruti, aveva già partecipato alla prima iniziativa per Tomaso e spiega perché non ha voluto mancare nemmeno stasera: “Credo che ci sia la solidarietà verso questo nostro giovane concittadino, non credo che il fatto che sia albenganese lo faccia essere più lontano dai savonesi, anzi. Conosco da decenni il papà di Tomaso e quindi sono vicino alla famiglia e sono qui intanto a titolo personale e poi perché è una questione di giustizia ritardata. Noi dobbiamo rispettare la giustizia indiana ma credo che sostenere la richiesta di tempi più celeri possibili sia comprensibile. Soprattutto se si tiene conto che questo ragazzo è lontano dalla sua famiglia, dai suoi amici e dal suo paese”.

Alla serata per Tomaso non ha voluto mancare nemmeno il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Nino Miceli: “E’ un atto di attenzione e di sensibilità verso una persona, verso la sua famiglia e verso una situazione che, purtroppo, può capitare. Un ragazzo da più di 8 mesi ormai è in uno stato di prigionia in attesa di un processo e di poter proclamare la propria innocenza. La città di Albenga ha indetto questa manifestazione e si è stretta intorno alla sua famiglia e credo fosse giusto essere qua”.

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