Cronaca

Tomaso Bruno, l’ambasciata: “Non abbiamo gli strumenti per intervenire”

Tomaso Bruno - Elisabetta con i genitori di Tomaso

Albenga. Non rimane con le mani in mano ma anzi continua a battersi per il figlio con tutte le sue forze e con i mezzi che ha a disposizione. E’ il padre di Tomaso, Euro Bruno che dopo aver ricevuto la notizia di un ennesimo rinvio dell’udienza a causa del ritardo in aula di un pm, non ci sta e ha impugnato carta e penna e ha scritto una lettera all’ambasciatore italiano a Bombay.

“Ho scritto una missiva informale di protesta all’ambasciata – ha detto Euro Bruno, padre di Tomaso -. Dall’ambasciata è subito arrivata una telefonata in cui mi hanno detto di capire la mia situazione e di condividere le mie proteste, ma purtroppo di non avere strumenti per intervenire. Sono davvero furibondo ma non si può fare nulla. Ora mi chiedo quanto dovrà stare in carcere mio figlio a titolo preventivo senza aver commesso alcun reato. Quello che mi stupisce è proprio il fatto che Tomaso sia tranquillo, nonostante 7 mesi di carcere”.

I aula oggi il pm si è presentato in aula alle 15.30, ora locale, poco prima dell’orario di chiusura delle udienze fissato per le 16 e quindi gli interrogatori non sono neppure cominciati ed il giudice ha fissato una nuova udienza per il 15 di settembre, alle 11 anziché alle 14 come di consueto, in modo da avere più tempo per ascoltare i testimoni.

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