Economia

Tirreno Power, Ravera (Prc): “Tutti i ‘ricatti’ dell’ampliamento”

Manifestazione Prc, Pdci e Federazione della Sinistra

Vado Ligure. “Lavoro, ambiente e politiche sociali sono da sempre i centri del nostro agire politico, ma raramente ci siamo ‘scontrati’ con un progetto che è riuscito a fondere e a confondere questi tre elementi. È il caso dell’ampliamento della centrale Tirreno Power di Vado Ligure e Quiliano”: esordisce così Marco Ravera, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, commentando l’ultimo “capitolo” relativo all’ampliamento della centrale che l’amministratore delegato Giovanni Gosio ha definito “necessario” per evitare una futura chiusura di questa realtà.

“Partiamo dal lavoro – spiega Ravera -. La questione investe l’aspetto occupazionale al quale il PRC non può non mostrarsi sensibile, anche riguardo alle aspettative che l’ipotesi di intervento in questione suscita nei lavoratori e in tutti coloro che si attendono ricadute positive sul piano dell’aumento dei posti di lavoro. Ma il lavoro, a proposito di fusione e confusione, mi pare sia usato come specchietto per le allodole. Prima l’ampliamento avrebbe portato centinaia di occupati. Alle resistenze della comunità locali e dalle istituzioni, la Regione Liguria in primis, ora i vertici dell’azienda annunciano che senza ampliamento si rischia la chiusura perché così impone in mercato. Su questo punto apro una breve parentesi. Questa posizione esplicita in maniera trasparente come non si possa essere ‘ambientalisti’ senza mettere in discussione il modello di sviluppo economico. Ricatto lavorativo”.

“Passiamo all’ambiente. Esiste il ‘carbone pulito’? A parte i fautori del progetto nessuno risponderebbe di sì. Perché allora continuare su questa strada? Semplice: è il combustibile meno costoso, proviene da un lontano passato, non necessita di studi e ricerche particolari. Purtroppo è quanto di meglio la nostra imprenditoria è capace di partorire. Trovo poi curiosa la risposta alle preoccupazioni dei cittadini che non credono al fatto che con più carbone si ridurranno le emissioni grazie ad una ristrutturazione dell’impianto. In pratica si ristruttura solo se si aggiunge altro carbone. Ricatto ambientale”.

“Infine una considerazione sulla salute. Ogni combustione inquina ed è nociva, dall’interruttore di casa in su. Perché quindi potenziare una centrale a carbone? Meno bruciamo, quale che sia il combustibile usato, meglio è. Sono nemico delle combustioni non strettamente necessarie anche se portano, indirettamente, a finanziamenti di eventi sportivi o musicali. Ricatto economico. Nell’opinione pubblica spesso chi fa politica viene accusato di essere ‘vecchio e conservatore’, ma la classe imprenditoriale, salvo alcune lodevoli eccezioni, non mi sembra all’altezza della fase che stiamo attraversando. Un imprenditore non dovrebbe, sulla carta, rischiare per fare profitto? Perché Tirreno Power non investe sulle fonti di energia rinnovabili? Sarebbe un rischio, ma avrebbe comunità locali e istituzioni dalla propria parte”.

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