Cronaca

Processo D’Angelo, colpo di scena: spunta “supertestimone” che avrebbe visto vivo Genta

Savona Tribunale

Savona. E’ ripreso con un colpo di scena, questa mattina, in Corte d’Assise a Savona, il processo per la morte di Alberto Genta, il faccendiere di Altare scomparso tra il 7 e l’8 maggio del 2003, che vede imputato l’ex imprenditore cairese Giancarlo D’Angelo. E’ stato proprio l’unico imputato del processo a sorprendere tutti con un annuncio inatteso: nella prossima udienza la difesa chiamerà a testimoniare una persona che avrebbe visto lo “Spagnolo” vivo nei giorni successivi a quelli in cui viene collocata la sua scomparsa.

Giancarlo D’Angelo, in accordo con i suoi legali, nel corso dell’udienza odierna, per la prima volta dall’inizio del procedimento, ha chiesto di poter prendere la parola per rendere una dichiarazione spontanea:. L’imputato ha spiegato di aver incontrato, per caso, a Cairo, nel periodo precedente al suo arresto (l’imprenditore infatti attualmente è in carcere per una vicenda di bancarotta fraudolenta), un suo conoscente. Parlando con lui sarebbe emerso che l’uomo, un ex funzionario delle Ferrovie che lavorava alla stazione di Cairo, avrebbe visto Alberto Genta vivo nei giorni successivi la data in cui è fissata la sua scomparsa.

Non solo, secondo quanto riferito dall’ex imprenditore cairese in aula, il ferroviere, ora in pensione, gli avrebbe detto di aver incontrato lo “Spagnolo” alla stazione di San Giuseppe di Cairo e di aver anche parlato con lui in una data posteriore all’8 maggio 2003. La difesa di D’Angelo quindi farà comparire in aula come testimone l’ex dipendente delle Ferrovie per permettergli di ricordare in aula l’episodio. Un fatto che potrebbe stravolgere lo scenario attuale del processo.

Questa mattina, oltre alla “rivelazione” di D’Angelo, in aula è stato presentato dalla dottoressa Sarah Gino, dell’Istituto di Medicina legale di Torino, l’esito della nuova perizia effettuata sul cadavere rinvenuto nel luglio di sette anni fa nei pressi dei cantieri navali di Alassio e poi seppellito nel cimitero altarese come “ignoto” che ha stabilito che il corpo non è di Genta.

Sempre nell’udienza odierna si è registrato il ritorno, sul banco della pubblica accusa, dell’ex procuratore capo della Repubblica di Savona Vincenzo Scolastico, attualmente procuratore aggiunto alla DDA, che è stato chiamato a sostituire il collega Alberto Landolfi ora impegnato nel ruolo di “Justice criminal expert” presso la Procura di Mostar. Il processo è stato quindi rinviato al prossimo 12 ottobre quando in aula comparirà il “supertestimone” della difesa. Oltre a lui dovrebbero essere sentiti anche altri due testimoni chiamati a deporre dai legali di D’Angelo.

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