Un memoriale di quattro pagine in cui Gino Messina racconta la sua verità. Fogli e parole che, secondo il suo avvocato, conterrebbero “elementi interessanti” a tracciare un altro quadro, molto diverso da quello fornito dalla 28enne russa che ha accusato di stupro il noto pr delle notti alassine.
I due si conoscevano da tempo, avrebbero passato una serata piacevole nei locali della movida rivierasca e, alla fine, avrebbero consumato un rapporto sessuale del tutto consenziente: Messina insiste insomma con la versione che continua a ripetere fin dal momento dell’arresto e la mette così nero su bianco. “Il mio assistito si proclama assolutamente innocente – dice Vazio – e, leggendo il memoriale, ho individuato elementi interessanti che ora dovranno trovare riscontro. Ho parlato col pm Ferro e ho chiesto che Messina sia nuovamente interrogato non appena mi sarò fatto un’idea precisa di come si sono svolti i fatti. Il mio cliente parla di un rapporto sessuale assolutamente voluto da entrambe le parti”.
A proposito dei graffi sul volto dell’arrestato, Vazio non si sbilancia. Sembra che, però, Messina abbia parlato di un’accesa discussione fra i due subito dopo il rapporto sessuale. Discussione che il pr attribuisce alla violenta reazione della ragazza dovuta al senso di colpa provato per aver tradito il suo fidanzato. Tutti fatti da dimostrare.