Lettera al direttore

Discarica “La Filippa”, la Fabbrica di Nichi scrive a Massimo Vaccari

A seguito del presidio di protesta organizzato in occasione del concerto degli Zero Assoluto alla discarica La Filippa, il 23 settembre, alcuni rappresentanti della Fabbrica di Nichi – Valbormida si sono incontrati con il signor Massimo Vaccari per esporre le motivazioni della protesta e chiederne riscontro. Nel corso dell’incontro al presidente della società che gestisce la discarica è stata consegnata questa lettera:

Preg.mo dott. Massimo Vaccari,

in occasione dell’incontro fissato per il 23 settembre 2010, riteniamo opportuno sottoporre alla Sua attenzione alcune questioni, di seguito esposte, che costituiscono le motivazioni che ci hanno indotto alla protesta in occasione del concerto degli Zero Assoluto. Non rappresenta, come ovvio, nostro obbiettivo la chiusura dell’impianto che è stato autorizzato e legittimamente opera. Costituiscono, altresì, motivo di soddisfazione i positivi rapporti che, secondo quanto appreso da fonti giornalistiche, intercorrono con il Comune di Cairo Montenotte.

Riteniamo, tuttavia, sia nell’interesse della cittadinanza una maggiore trasparenza e l’esecuzione di seri controlli nella gestione dell’impianto. La discarica della Filippa, ad oggi, è oggetto di una consistente operazione di marketing ma nulla è reso noto e pubblicato circa i controlli effettuati e gli esiti conseguenti. Le chiederemmo, pertanto, un riscontro alle domande sotto indicate, con facoltà di rendere pubblico l’esito di questo incontro. Chiederemmo, inoltre, che la tipologia e l’esito dei controlli siano pubblicati sul sito internet della Filippa.

1. Prima di iniziare lo stoccaggio dei rifiuti sono stati eseguiti una serie di lavori di predisposizione del sito, in relazione a: condizioni del fondo della vasca; Impermeabilizzazione, Drenaggio del percolato e suo convogliamento al trattamento; Arginature; Regimazione delle acque provenienti da monte e dai versanti; Isolamento dei deflussi nel rio rispetto al corpo della discarica; Con quale frequenza, come e chi realizza controlli sullo stato del sito?

2. Ci sono e quali sono meccanismi e metodi di monitoraggio in continuo che avvertano di eventuali anomalie, affinchè si possa tempestivamente provvedere ad eliminarle?

3. L’attuale apparato di predisposizione della vasca a ricevere i rifiuti è stato realizzato una tantum ed è quindi, in termini di dimensioni, definitivo, oppure è destinato ad incrementarsi con l’aumento dei volumi dei rifiuti messi a dimora? Se sì, come si sviluppa in rapporto all’incremento dei rifiuti?

4. Qual è, se esiste, il ruolo di Provincia, ARPAL e Comune in relazione allo stato del sito ed alla sua evoluzione?

5. Esiste certamente un protocollo di procedure che definiscono le operazioni da effettuare dal momento in cui i rifiuti varcano i cancelli dell’impianto al momento in cui vengono definitivamente messi a dimora: che cosa prevede?

6. Esiste parimenti una procedura che si applica nel sito di produzione dei rifiuti, preliminarmente alla loro accettazione?

7. Supponiamo che la Ditta sottoscriva un contratto con un determinato produttore di rifiuti per un volume complessivo di 10.000 t, nell’arco di un certo tempo: per essere certi che la tipologia del rifiuto si mantenga costante nel tempo e corrisponda sempre a quella inizialmente identificata e ritenuta ammissibile nell’impianto, con quale frequenza vengono realizzate le analisi?

8. Qual è, se esiste il ruolo di Provincia, ARPAL e Comune in relazione all’accertamento del fatto che le tipologie dei rifiuti corrispondono a quelle riconosciute come ricevibili dall’impianto?

9. Le tipologie di rifiuto ammesse all’impianto sono molteplici: esistono metodologie di stoccaggio specifiche per ognuna di esse? esistono necessità di isolare tra loro tipologie che, se a contatto, potrebbero produrre effetti negativi? nel caso, certamente esistente, di tipologie a diverso grado di compattabilità ed a diverso peso specifico, come si opera in modo da far sì che non si creino soluzioni di continuità o comportamenti meccanici diversi nel complessivo insieme dei rifiuti, con eventuale propensione a cedimenti differenziati da punto a punto o a collassi di zolle del cumulo? Quali sono i metodi e la loro frequenza di applicazione per accertare l’equilibrio globale della massa di rifiuti già messi a dimora? Qual è, se esiste il ruolo di Provincia, ARPAL e Comune in relazione a tali problematiche?

10. Qual è, ad oggi, lo stato di realizzazione delle opere previste nella convenzione stipulata con il Comune di Cairo Montenotte?

Ringraziamo per la collaborazione
La Fabbrica di Nichi – Valbormida
Mirco Baiocco
Simona Ferrini
Nicolò Domeniconi
Davide Accusani
Carlo Palizzotto

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