Cronaca

Chiuso il caso dei “furbetti” della Asl: ai dipendenti coinvolti multa di 3750 euro

Ospedale

Savona. Tremilasettecentocinquanta euro di multa ciascuno (il corrispondente di 15 giorni di reclusione). Si è chiusa così l’inchiesta delle Procura sui “furbetti” della Asl, i 33 dipendenti dell’ospedale San Paolo (fra medici, infermieri e operatori socio sanitari), indagati dalla polizia per la vicenda dei badge magnetici utilizzati in modo disinvolto per entrare e uscire dal posto di lavoro. Come era già trapelato prima della chiusura dell’indagine infatti l’accusa a carico dei lavoratori dell’ospedale è stata ridimensionata: caduta quella di truffa, è rimasta in piedi quella di sostituzione di persona.

I 33 lavoratori, in questi giorni, stanno quindi ricevendo la notifica dei decreti penali di condanna emessi dalla Procura. Dopo alcuni mesi dall’invio degli inviti a comparire e gli interrogatori in Questura e a Palazzo di Giustizia (durante i quali la maggior parte dei convocati si era avvalsa della facoltà di non rispondere), il quadro che si è delineato, grazie agli accertamenti svolti dalla Squadra Mobile su mandato del sostituto procuratore della Repubblica, Maria Chiara Paolucci, ha concluso dicendo che gli indagati, pur usando irregolarmente il tesserino, non si sarebbero assentati dal luogo di lavoro.

Insomma la tesi che voleva un collega a posteggiare l’auto mentre l’altro stava timbrando l’entrata per tutti e due, o viceversa, ma nessun lavoratore solo “virtualmente” al lavoro, è sembrata la più corretta. Un comportamento comunque non regolare ma non così grave da tradursi nel reato di truffa.

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