Loano. L’assessore al Bilancio del Comune di Loano, Pietro Oliva, interviene in merito alla decisione di Saverio Mangiola di restituire la delega per i rapporti con i cittadini al primo cittadino Angelo Vaccarezza.
“Mi pare difficile trovare spiegazioni a questa scelta – dichiara Oliva -, sia per la tempistica, sia per le motivazioni. Infatti da circa due mesi si riunisce il tavolo tecnico di lavoro sull’acquedotto, primo in Italia, voluto dal Consiglio comunale all’unanimità, e composto dal rappresentante dei consumatori (Taboga) e oltre che da Saverio Mangiola, dai consiglieri Garassini, Guerra, Oliva, Sandre, oltre a San Lazzaro s.p.a. e dal dirigente Vallarino”.
“Tale tavolo – prosegue – si è riunito due volte per dibattere su tematiche tariffarie e si riunirà a settembre per discutere proprio un documento del Mangiola su tale tema, oltre ad aver già programmato incontri su tematiche legate ai lavori eseguiti a Loano da San Lazzaro, come da lui indicato”.
“Voglio ricordare a Mangiola – attacca Oliva – che l’amministrazione di Loano, di cui spesso si dimentica di far parte, ha ottenuto una riduzione del 5% di un aumento richiesto dal concessionario, che ha tenuto costanti contatti con la Camera di Commercio di Savona, unico organo deputato alla verifica delle richieste di aumento tariffario a livello acquedottistico (forse si è dimenticato che ha partecipato anche lui ad una riunione?), e che è stato coinvolto in qualunque decisione presa a livello acquedottistico (forse si è dimenticato che abbiamo inviato comunicazioni a due firme?) e che il sottoscritto ha tenuto in massima considerazione quanto da lui sostenuto”.
“Saverio Mangiola si è dimenticato anche che ha partecipato a tutti gli incontri con il concessionario e che la modifica della convenzione con San Lazzaro non è compito del tavolo di lavoro di cui sopra e che va opportunamente condivisa. Proprio nel momento in cui l’amministrazione si appresta a chiudere il quinquennio – conclude l’assessore al Bilancio -, zeppo di realizzazioni e di opere cantierabili (vedi Meceti e Fas), la pretestuosa e polemica restituzione della delega da parte di Mangiola pare fuori luogo e priva di valide motivazioni”.