Cronaca

Bufera sulle scuole serali, concesse solo le classi quinte: studenti e docenti in rivolta

riunione corsi serali

Savona. Era una “morte” già annunciata. Come l’anno passato, anche quest’anno i corsi serali savonesi saranno tagliati e si ritroveranno “orfani” di alcune classi. Il Provveditorato ha infatti confermato l’offerta di ore ed insegnati che aveva preannunciato nelle scorse settimane. Numeri che però sono insufficienti per garantire il regolare svolgimento delle lezioni delle classi terza e quarta.

Gli studenti, che non ci stanno ad interrompere il loro ciclo di studi, con il supporto dei loro professori, stanno cercando di trovare una soluzione. Gli istituti scolastici interessati dal problema, l’Alberti-Boselli, l’istituto Mazzini-Da Vinci e l’istituto Ferraris-Pancaldo, hanno quindi riformulato all’Ufficio Scolastico provinciale la richiesta riducendo ulteriormente le ore.

Nella nuova domanda si chiedono 64 ore in totale per garantire tutti e quattro i corsi serali savonesi, classi terze e quarte incluse. Praticamente la richiesta è di tre cattedre e mezzo per garantire dodici classi, per un totale di più di 160 allievi. Il Provveditorato dovrebbe dare una risposta nei prossimi giorni ma tra studenti e docenti non c’è molto ottimismo: la sensazione è quella che la risposta sarà negativa.

La battaglia comunque, come successo l’anno scorso, andrà avanti. E’ stato anche preparato un esposto e, se come sembra il Provveditorato non soddisferà le richieste degli studenti “serali”, verrà consegnato in Procura. “Siamo consapevoli della necessità di risparmiare risorse collegata alla situazione di crisi che stiamo attraversando, ma riteniamo che questa scelta sia alquanto infelice e che nel lungo termine non porterà ad un risparmio ma soltanto ad una limitazione del diritto allo studio e ad un impoverimento della formazione” spiegano gli interessati.

Nel frattempo anche la Cgil-Scuola di Savona si sta muovendo per fornire supporto agli allievi dei serali. Insomma gli studenti non sono soli e sono supportati da insegnanti, sindacato e dirigenza degli istituti savonesi ma l’ultima parola, quella decisiva, spetta all’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale.

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