Arte protagonista ad Alassio con Vittorio Sgarbi

vittorio sgarbi

Alassio. Alassio sarà al centro di due eventi dedicati al mondo dell’Arte, promossi dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Alassio: la mostra personale di Carol Rama, artista torinese, oggi 92enne, Leone d’Oro alla Carriera nella 50esima Mostra internazionale della Biennale di Venezia e l’incontro con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che presenterà il suo libro su Caravaggio.

Domenica 8 agosto, alle ore 21.15, nell’ex Chiesa Anglicana sarà inaugura la mostra di Carol  Rama dal titolo “Appassionata”. L’apertura della mostra sarà accompagnata da un omaggio musicale dedicato all’artista torinese, eseguito al pianoforte a quattro mani da Eleonora Mantovani e Gianmaria Toscano. La mostra, curata da Nicola Davide Angerame e realizzata con la collaborazione della Galleria Carlina di Torino e con alcune importanti collezioni private, presenta una attenta selezione di circa 50 opere che coprono tutto l’arco produttivo di Carol Rama.

“La mostra di Carol Rama – spiega Monica Zioni, Assessore alla Cultura e al Turismo di Alassio – è un evento unico per Alassio poiché permette di presentare l’opera di una figura d’artista per molti versi singolare, che ha attraversato il Novecento proponendo un’arte capace di percorrere e precorrere diverse strade battute dalle avanguardie. Artista amata da i più importanti critici d’arte e letterari, da Felice Casorati a Edoardo Sanguineti, da Gillo Dorfles ad Achille Bonito Oliva, da Albino Galvano a Francesco Bonami. Questa personale arriva dopo l’importante riconoscimento conferitole, a gennaio di quest’anno: il Premio Presidente della Repubblica, su segnalazione dell’Accademia di San Luca di Roma. Ennesimo tributo ad una carriera plurisessantennale che ha inizio nel 1947 e dura fino ad ora. L’artista torinese, oggi 92enne, nel 2003 riceve il Leone d’Oro alla Carriera durante la 50esima Mostra internazionale della Biennale di Venezia, che corona la sua affermazione in campo internazionale e le frutta ulteriori importanti mostre in Italia, in Europa e negli Stati Uniti”.

“La critica – spiega il curatore della mostra Nicola Davide Angerame – da sempre generosa con Carol, si avvede con ritardo, ma anche con entusiasmo, di un lavoro incentrato sull’autobiografia e portato avanti per oltre sessant’anni. Carol Rama ha attraversato il Novecento come una meteora fulminea e incandescente, registrando un percorso personale che è stato fonte inesauribile della sua arte, includendo in esso tutto l’arco parentale, le gioie ma soprattutto i dolori, fusi con un erotismo selvaggio e aggraziato, catartico e spavaldo, quasi infantile, che gli è valso buona parte del suo successo. Si va così dalle protesi della zia livornese disegnate nei primi anni quaranta, con una libertà espressiva che la rendono unica, alle donne mutilate nei letti di contenimento ai Bricolage, come li battezza l’amico poeta ed esegeta Edoardo Sanguineti, fatti di occhi finti intrappolati nei dipinti, alle “gomme” degli anni settanta, dove la materia si fa ricordo paterno, fino ai disegni degli anni Ottanta e Novanta con cui si torna alla figura e alle intuizioni degli anni Trenta e Quaranta. Carol Rama esalta così la presenza sorda e inevitabile del corpo. La sua arte esprime un martirio del corpo che ha il valore di una catarsi: non denuncia ma annuncia il dolore come realtà definitiva, come dato di fatto incontrovertibile di una esperienza vitale che per Rama proprio dalla soffrenza trae la spinta propulsiva verso l’eros”. La mostra resterà aperta fino al 1 agosto 2010, con ingresso libero, catalogo in galleria e orari di apertura: da giovedì a domenica: ore 17,30 – 19,30 e 21- 23.

Lunedì 9 agosto, sarà ospite della città di Alassio Vittorio Sgarbi, che alle ore 21,30, in Piazza Partigiani presenterà il suo libro su Caravaggio (edizioni e Skira), di cui si celebra il quarto centenario della morte avvenuto il 18 luglio 1610.
L’incontro prevede una intervista al Professor Vittorio Sgarbi da parte del giovane critico d’arte e filosofo Nicola Davide Angerame.

“Abbiamo invitato ad Alassio Vittorio Sgarbi – dichiara l’Assessore Monica Zioni,- poiché nel quarto centenario della morte di Caravaggio, avvenuta nel 1610, ci è sembrato opportuno ricordare una figura fondamentale dell’arte mondiale, attraverso le parole e le analisi compiute da uno dei più acuti critici d’arte italiani. Come sostengono molti suoi colleghi, Sgarbi è stato colui che ha saputo per primo parlare di arte in televisione e, adoperando un linguaggio chiaro ma anche ricco di suggestioni, di concetti e di sfumature emotive, ha offerto a milioni di spettatori il piacere della visione di un’opera d’arte. L’Italia è il Paese che nel mondo possiede la più grande e longeva tradizione artistica e il maggior numero di opere e di capolavori d’arte. Anche per questo motivo un intellettuale colto come Sgarbi ha potuto arrivare agli onori della cronaca culturale grazie alle sue opinioni, ai suoi studi e alle sue idee che hanno coinvolto e prodotto rinnovamenti e dibattiti nel mondo accademico e nel mondo dell’organizzazione della cultura mussale in Italia. Un’altra prerogativa di Sgarbi è quella di essere un intellettuale a tutto tondo, che nutre diversi interessi, primo fra tutti l’arte, ma anche la letteratura, la poesia e non ultimo la politica. La sua figura pubblica è nota anche per le mansioni svolte in seno a governi, come sottosegretario ai Beni Culturali, ma anche come assessore alla cultura di Milano e ora come sindaco di una cittadina come Salemi, salita agli onori della cronaca grazie alle idee e le iniziative di chi è stato sempre capace di far parlare, ma soprattutto di far pensare, grazie anche all’uso sapiente della provocazione. Non è difficile pensare che Caravaggio fosse un po’ così, provocatore, ma anche persona d’ingegno in grado di tradurre in dipinti, ormai tutti considerati capolavori, una nuova idea di pittura e quindi anche una innovativa idea di realtà. La sensualità del suo “Ragazzo con canestro di frutta”, l’orrore rappresentato sul suo “Scudo con la testa di Medusa”, il crudo realismo di “Giuditta e Oloferne”, o il dolore che scaturisce dal suo “Deposizione del Cristo nel sepolcro”, sono altrettante dichiarazioni di stile di poetica, ma anche prese di posizione polemica nei confronti di un’arte che edulcora la realtà per farla apparire più bella o pacifica di quanto essa non sia in effetti. Colpito dalla febbre, Michelangelo Merisi si spegne a Porto Ercole il 18 luglio 1610 in una locanda, in solitudine a soli 39 anni, dopo una vita sregolata e violenta. E’ la fine di un artista che ha ridefinito il mondo attraverso il suo dipingere, con grazia e impeto, immagini sacre che hanno prodotto numerosi seguaci tra i pittori successivi e cambiato il modo di considerare l’arte. Vittorio Sgarbi, recentemente nominato Soprintendente del Polo museale veneziano ci introdurrà nell’opera e nella vita di questo genio attraverso riflessioni e analisi presenti nella sua monografia dedicata al Merisi”.

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