Politica

Rifiuti, Marson: “Il piano savonese? Per nulla innovativo, spreco di denaro pubblico”

paolo Marson

Savona. Un progetto per nulla innovativo, difforme da ciò che prevede il Piano sui Rifiuti del 2007 e utile solo per spendere inutilmente denaro pubblico: è lapidario il giudizio dell’assessore provinciale Paolo Marson, a proposito del progetto di sperimentazione sulla raccolta differenziata presentato dal Comune di Savona e “bloccato” in Provincia. Proprio ieri, l’assessore savonese Jorg Costantino e il presidente dell’Ata, Livio Giraudo, lamentavano questo “stop”, secondo loro ingiustificato, e accusavano Palazzo Nervi di mettere loro i bastoni fra le ruote.

“Mi sembra strano che ci sia qualcuno che fa finta di non sapere, dal momento che esiste una lettera del maggio scorso, recapitata al Comune di Savona, dove vengono spiegati per filo e per segno i motivi che rendono quel progetto a dir poco ‘discutibile’ – dice Marson -. Innanzitutto si tratta di un disegno non conforme al Piano sui Rifiuti che prevede una raccolta differenziata porta a porta, un sistema di monitoraggio del rifiuto per capire se si tratti di un metodo valido, e un tipo di raccolta differenziata che prevede l’umido da una parte e i rifiuti secchi tutti insieme dall’altra. Il Comune di Savona propone invece, e nemmeno per la prima volta, una raccolta per strada, difficile da monitorare per verificare se la differenziazione in effetti venga attuata correttamente, appena più capillare rispetto a quella già esistente e per nulla innovativa. L’unica differenza è che costa un po’ di più. Come progetto sperimentale non mi sembra il massimo”.

“Io non sono contrario a priori alla raccolta differenziata – aggiunge l’assessore provinciale -. Dico solo che va fatta bene. Il problema vero è rendere il rifiuto riutilizzabile dopo la differenziazione. Ad esempio, se io butto un contenitore di plastica nell’apposito cassonetto ma quel contenitore è pieno di residui di cibo, non serve a nulla. Ecco, la raccolta differenziata porta a porta che identifica, tramite un codice, l’utente, permette di avere un controllo sulla sua ‘virtuosità’; la raccolta su strada, come quella proposta dal Comune, non prevede invece alcun monitoraggio. E, visto che si parla di un progetto sperimentale, un controllo a posteriori mi sembra indispensabile. A meno che non si vogliano semplicemente sprecare soldi pubblici e fare la solita ‘politica parlata'”.

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