Cronaca

Droga dal Costarica: 3 patteggiamenti, “slitta” la decisione sul rinvio a giudizio di Cozzolino

Savona - Tribunale

Savona. E’ stato formalizzato questa mattina, davanti al gup Donatella Aschero, il patteggiamento di Daniel Borello, Stefano Patetta e Stefano Valetto finiti in manette perché gestivano un traffico di droga dal Costarica. I tre erano stati arrestati dalla Guardia di Finanza al termine di lunghe indagini e in seguito alla scoperta, nel porto di Vado, di un carico di cocaina abilmente dissimulata negli imballi di un carico di mobili in stile e porte pregiate.

Da quell’indagine aveva poi preso le mosse anche l’arresto del finanziere in servizio a Vado Ligure Luigi Cozzolino che, secondo l’ipotesi accusatoria, aveva promesso di aiutare i trafficanti chiedendo 100 mila euro e ricevendone 50 mila per sviare le indagini. Il 23 giugno scorso il sostituto procuratore Alberto Landolfi, che ha seguito l’inchiesta, aveva respinto la proposta di patteggiamento presentata da Franco Aglietto che difende il finanziere. Il pm aveva invece dato l’ok alle proposte presentate dai difensori degli altri tre: Fabio e Francesco Ruffino per Patetta, Amedeo Caratti e Massimo Badella per Valetto, Fabrizio Vincenzi per Borello.

Queste le pene patteggiate questa mattina: per Daniel Borello, 48 anni, cuneese, 4 anni e 4 mesi, per Stefano Patetta, 43 anni, residente a Cosseria 3 anni e 10 mesi e per Stefano Valetto, 50 anni, savonese, residente a Spigno Monferrato 2 anni e 10 mesi. Nessun provvedimento invece è stato preso nei confronti di Luigi Cozzolino (Landolfi aveva chiesto il rinvio a giudizio) che è accusato di concussione, rivelazione di segreti d’ufficio e l’omissione di atti d’ufficio, tuttora detenuto a S. Maria Capua Vetere. Franco Aglietto ha infatti lamentato un difetto nella notifica degli atti all’imputato e quindi gli atti sono stati ritrasmessi al pm che dovrà riformulare la richiesta.

Sempre questa mattina è stato rinviato a giudizio Claudio Ghione, classe ’64, che, secondo il quadro accusatorio, sarebbe coinvolto in questa storia perché avrebbe acquistato parte dello stupefacente “incriminato” e proveniente dal Costarica. In particolare secondo l’accusa nel settembre 2004 Ghione per due volte avrebbe acquistato, al prezzo di 60 euro al grammo, circa 4 etti di cocaina.

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