Economia

Convegno Confservizi: ipotesi di un osservatorio permanente su effetti della manovra

Claudio Burlando

Genova. Il presidente Claudio Burlando è intervenuto ieri al convegno organizzato in Regione da Confservizi su “La manovra finanziaria e i servizi pubblici locali”. Facendo seguito agli interventi dei partecipanti – tra gli altri quelli di Roberto Bazzano, presidente  di Federutility (federazione delle aziende di servizi pubblici locali dei settori Energia Elettrica, Gas e Acqua) e di Bruno Sessarego, in rappresentanza di ASSTRA Associazione trasporti, ha detto: “Quest’anno, facendo economie e tagliando investimenti, chiuderemo l’anno garantendo il budget sia per il trasporto su rotaia che per il trasporto su gomma. Inoltre, se si sbloccheranno i fondi FAS, avremo 40 milioni, 35 per la depurazione e 5 per la raccolta differenziata”.

Burlando è intervenuto anche sugli ATO aboliti dalla Legge n. 42 del marzo 2010 demandando così alle singole Regioni di legiferare per supplire al vuoto creatosi. “Dovremo ragionare se alleggerire gli ATO e anche se gli ambiti debbano essere tanti quanti le Province” ha detto il presidente.  Burlando si è detto inoltre d’accordo con Enrico Sassi, presidente di Confservizi Cispel Liguria che durante il convegno ha proposto un osservatorio permanente sugli effetti della manovra finanziaria dello Stato. Rivolgendosi ai partecipanti al convegno Burlando ha detto: “I vostri settori potranno essere molto colpiti”.

E continuando sulla manovra finanziaria dello Stato: “Il momento è difficile, si è negata a lungo la crisi, poi si è intervenuti alla cieca. L’Italia ha ancora dei punti di forza rispetto a altri Paesi europei: un risparmio privato forte e un sistema bancario che ha risentito della crisi meno di altri perché meno orientato verso la finanza speculativa. Ora i nodi vengono al pettine: data la dimensione del nostro debito (tre volte quello di Francia e Germania e il doppio di quello del Regno Unito) paghiamo 70 miliardi l’anno. E il Paese è sempre meno competitivo, ormai definibile a rischio. E’ una manovra assunta in tempi stretti, senza un ragionamento dietro, che non affronta i nodi decisivi: la riforma della Pubblica Amministrazione, una decisione sul federalismo, le politiche fiscali (abbiamo un’evasione di 120 mld di euro), le rendite (che da noi si pagano il 12,5% e nel resto d’Europa il 20), il sistema pensionistico. Sinceramente non so come se ne potrà uscire, mi auguro che si apra una riflessione sugli effetti di questa manovra. Dopo la pausa estiva saremo chiamati a scelte molto difficili” ha concluso il presidente.

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