Economia

Cartiera Verde: l’azienda guarda a Verona, sindacati sul piede di guerra

Savona - cartiera varazze protesta

Varazze. Resta in una fase di stallo la situazione industriale e occupazionale della Cartiera Verde di Varazze. A preoccupare ancora di più sindacati di categoria e lavoratori le indiscrezioni circa un interessamento della società ad acquisire un nuovo stabilimento in provincia di Verona.

“Se si fosse a conoscenza che tutto ciò rientra in un piano aziendale per il potenziamento del Gruppo Cartiera Verde, in un progetto per renderlo più forte e competitivo, la notizia di per sé potrebbe non essere preoccupante.
Il problema è che oggi di tutto ciò non sappiamo nulla. La realtà odierna è che ci troviamo di fronte a due stabilimenti già in cassa integrazione (Varazze e Udine), ad una produzione propria ridotta al minimo, nonché alla completa mancanza di informazione al sindacato ed ai lavoratori rispetto ad un eventuale piano industriale complessivo dell’azienda e su come questa intenderebbe procedere per realizzarlo” affermano in una nota Fausto Dabove SLC CGIL, Simone Pesce FISASCAT CISL e Guido Parodi UILCOM UIL

“Potete bene immaginare la portata e l’effetto di questa notizia tra i lavoratori di Varazze che da marzo sono in cassa integrazione a zero ore, che hanno visto trasferire la propria poca produzione nello stabilimento di Udine, che non vedono né investimenti seri nella manutenzione dell’impianto né, tantomeno, la ripresa a breve della produzione”.

I sindacati di categoria hanno quindi chiesto un incontro urgente con Regione, Provincia e Comune di Varazze e con la Prefettura per verificare, alla presenza della proprietà, le reali intenzioni dell’azienda.

“E’ bene ricordare che l’azienda, ancora poco tempo fa, aveva ribadito in ogni sede la propria volontà di rimanere a produrre nel sito di Varazze. Oggi, visti il perdurare della crisi del mercato della carta da giornale, lo scarso impegno aziendale verso l’impianto di Varazze e, naturalmente, le notizie che riguardano l’interessamento aziendale ad altre cartiere, non possiamo che essere molto preoccupati. Se a queste preoccupazioni non dovessero arrivare risposte chiare, tempestive e rassicuranti, ci troveremo costretti a forti azioni di protesta a sostegno della salvaguardia dell’impianto, dell’occupazione e del futuro dello stabilimento di Varazze” conclude la nota sindacale.

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