SOS a Italia, Francia e Monaco del Santuario dei Cetacei per i gravi rischi che corre la grande riserva marina mediterranea e appello al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo per riaprire l’attività del Segretariato Permanente di Genova chiuso da diversi mesi e abbandonato anche dal segretario esecutivo tornato in Francia.
Lo hanno lanciato in una affollata conferenza stampa convocata simbolicamente nella sede del Segretariato riaperto per l’occasione, l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Renata Briano, Federica Barbera, responsabile nazionale di Biodiversità di Legambiente, il sindaco di Andora Franco Floris e il biologo naturalista dell’Università di Genova Maurizio Wurtz.
“Il nostro è un appello al governo italiano e agli altri stati interessati per una rapida riapertura del segretariato, qualificandolo anche come soggetto giuridico, per affrontare le tante questioni sul tappeto e tutti gli aspetti dell’accordo di programma. Condivido le denunce delle associazioni sullo stato del Santuario, ma prima di tutto è necessario un lavoro di prevenzione”, afferma Renata Briano, favorevole anche a una collaborazione con l’Università di Genova.
A far scattare l’allarme sullo stato di abbandono del coordinamento, ma più in generale anche di gestione e monitoraggio, la vicenda del “Campionato Continentale Primatist 2010 , una gara di motonautica prevista dal 27 al 30 luglio nella parte toscana del Santuario, ma poi annullata. Molti i i problemi legati alla gestione del santuario Pelagos, teoricamente protetto da un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco in vigore dal 2002.
Non solo il Primatist Trophy, attività vietata nel Santuario, ma in questi giorni si è anche appreso che il Segretariato Permanente del Santuario, che aveva sede a Genova, non esiste praticamente più dal novembre 2009 e che il suo Segretario esecutivo, il francese Philippe Robert, isolato nell’ufficio genovese, è passato ad altro incarico presso l’Agenzia delle Aree Marine Protette della Francia. Uno stato di impasse legato anche alla crisi di Ispra, l’ organismo individuato dal Ministero dell’Ambiente a seguire la difficile partita del santuario Pelagos, una condizione che contribuisce a rendere la situazione ancora più ingarbugliata cui va aggiunto il bilancio risibile destinato alle aree marine protette e la situazione della Direzione competente del Ministero da oltre un mese senza più Direttore generale per pensionamento.
“La Follia della gara di motonautica – commenta Federica Barbera, responsabile Biodiversità di Legambiente – ha avuto il merito di evidenziare e chiarire lacune e responsabilità dell’Italia, in ritardo nel rispetto degli impegni politici ed economici presi con l’Accordo.
Legambiente plaude alla nota del Ministero dell’Ambiente che esprime parere negativo sulla competizione, ma al tempo stesso chiede al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo di attivarsi per ripristinare la sede e le attività del Segretariato del Santuario, dare finalmente efficacia e autorevolezza al Comitato di Pilotaggio, un organismo che da tempo non riesce neppure a riunirsi per mancanza del numero legale e con esponenti non sempre rappresentativi degli interessi e delle realtà che operano sul Santuario.
Alla Prestigiacomo, che l’assessore Renata Briano ha invitato a Genova, si chiede anche di avviare davvero le misure di difesa dagli inquinanti, dalla pesca distruttiva e contro il disturbo acustico , di favorire e incoraggiare i programmi di ricerca nazionali e internazionali. Il Santuario dei Cetacei si estende su un’area marina di 90 mila chilometri quadrati, comprende le coste francesi, da Tolone fino al confine con la Toscana, la Corsica, la Sardegna da Capo Falcone-Stintino a Olbia- La Maddalena, Il Principato di Monaco, la Liguria.