Cronaca

Alberto Landolfi saluta anche la DDA di Genova: andrà in missione in Bosnia

Alberto Landolfi

Savona. Aveva lasciato da pochi mesi la città della Torretta per spostarsi sotto la Lanterna ma adesso saluterà anche il suo incarico alla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova. Il sostituto procuratore Alberto Landolfi infatti, la prossima settimana, partirà per una missione all’estero in Bosnia-Erzegovina. Il magistrato presterà servizio, per almeno due anni, nella Procura di Mostar dove ricoprirà il ruolo di “justice criminal expert”.

Landolfi, collaborando con altri magistrati europei, svolgerà l’incarico di pubblico ministero nel paese balcanico: “Sarà un lavoro complesso che si articola in più attività – spiega l’ex sostituto savonese -. Uno dei principali obbiettivi è la cattura dei criminali di guerra ma dovremo lottare anche contro la corruzione, che è molto diffusa nel Paese, e contro i terroristi. Ci impegneremo poi anche per cercare di ‘eliminare’ le armi visto che la popolazione bosniaca ne possiede molte ed è troppo facile per la gente acquistarle”.

“Durante la missione, nella quale lavorerò con un pool di magistrati e forze di polizia internazionali, avremo anche compiti di coordinamento delle Procure bosniache. Dovremo far valere il diritto internazionale ma anche le leggi locali. Credo che sarà un’esperienza molto importante per me e spero di riuscire a fare qualcosa di positivo. Ho fatto questa scelta perché si tratta di un’attività molto specializzata e attuale. Inoltre avevo avuto modo in passato di trascorrere del tempo in Bosnia ed è un paese che mi piace e mi attira moltissimo” aggiunge Landolfi.

Alberto Landolfi, che era a Savona dal 1987 e si è occupato di molte delle indagini più importanti degli ultimi anni tra cui il caso Bilancia, le inchieste Viveri e Figini, le prime indagini antimafia con i casi Fameli e Gullace, il delitto Brin e il triplice omicidio Boasso di Giustenice, dovrà lasciare il suo ruolo nella magistratura italiana e, per il periodo di permanenza in Bosnia, sarà direttamente alle dipendenze dell’Unione Europea.

Terminato il suo incarico all’estero Landolfi potrà fare richiesta per rientrare nuovamente ad operare in una Procura italiana. “Adesso penso alla Bosnia dove come minimo mi fermerò due anni, per il futuro ci penserò” spiega Landolfi che sull’ipotesi di un possibile ritorno, al rientro dai Balcani, nel Palazzo di Giustizia di Savona dice: “Vedremo”. Insomma chissà che, dopo la sua esperienza all’estero, Landolfi non scelga proprio la città della Torretta per mettere in campo la sua grande esperienza.

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