Cronaca

Savona, Maroni: “Un Patto per rispondere al meglio alle criticità di Savona”

Savona. Rappresentano una sorta di rivendicazione dell’efficacia dei tanto voluti – e, a volte, criticati – Patti territoriali per la sicurezza, le prime parole pronunciate dal Ministro Maroni in Prefettura a Savona. “Patti non inventati da me – ci tiene a sottolineare l’esponente leghista – ma ereditati dal mio predecessore. Certo, in questi anni li abbiamo potenziati”. E i risultati, assicura Maroni, si sono visti.

“La filosofia di Patti come questo che andremo a firmare oggi, e che sarà il trentesimo, – precisa il Ministro – è quella che vuole tener conto della specificità dei territori. Savona ha problemi di sicurezza come ogni cittadina del mondo, ma ha delle criticità diverse da una Milano o una Palermo o una Napoli. In una realtà come questa, dove la criminalità organizzata non è certo una presenza opprimente, questo modo di presidiare il territorio, unendo le forze, dà risultati positivi. Abbiamo dati che ci dicono che in quelle città in cui si è firmato un Patto per la sicurezza, i reati sono diminuiti e gli arresti aumentati. Molti hanno parlato di un’articolazione federalista della sicurezza, anche criticandola, ma i maggiori poteri che abbiamo dati ai sindaci in materia sono stati una mossa giusta. Il fatto poi che le forze dell’ordine uniscano le loro forze per presidiare meglio il territorio dà un colpo alla microcriminalità e ha effetti ‘preventivi'”.

“Questi patti per la sicurezza, che hanno questa grande attenzione per i territori, hanno bisogno di risorse, alcune messe a disposizione della provincia altre no. Per questa ragione, su questi patti in cui crediamo molto, vogliamo garantire le risorse necessarie. Un altro aspetto da sottolineare è che nel corso dell’evoluzione di patti come questo possono venire fuori delle nuove esigenze, possono nascere delle richieste di modifiche, di potenziamento di strutture, di mezzi e di uomini. Ed è questa la via per garantire una diminuzione della criminalità e quindi io sono molto interessato non solo alla firma di oggi ma all’evoluzione del patto stesso”.

“Ci sono degli strumenti di controllo e di verifica previsti nel patto e io chiedo davvero al Prefetto e a tutti coloro che lo sottoscrivono di monitorare la situazione per renderlo e mantenerlo vivo, e di avanzare al Ministero tutte le richieste che serviranno per renderlo davvero effettivo. Questo è il modello di sicurezza partecipata in cui io credo e che dobbiamo assolutamente potenziare e sviluppare”.

“Ho fatto riferimento ad altre realtà come Reggio Calabria, Napoli, Palermo, per sottolinearne la diversità ma anche perché voglio riaffermare con forza l’impegno che lo Stato mette nella lotta contro la criminalità organizzata. E’ lottando quotidianamente che si contrasta la criminalità organizzata e, nei luoghi dove questo male non esiste, che si garantisce la sicurezza ai cittadini. Servono risorse e in questo patto ci sono, ci saranno” conclude il Ministro Maroni.

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