Lettera al direttore

Mancano i vigili? Risponde un agente “all’occorrenza”

La presente per rispondere a quanto pubblicato nei giorni scorsi su un quotidiano locale, nonché riferito da altre testate giornalistiche anche televisive a proposito della vicenda dei “vigili urbani” a Finale Ligure. Innanzitutto sarebbe più preciso parlare di agenti di polizia municipale e bisognerebbe precisare quali sono i compiti, talvolta sottovalutati, di tali figure: polizia stradale, infortunistica stradale, polizia amministrativa, polizia commerciale e tutela del consumatore, vigilanza sull’attività edilizia, polizia giudiziaria, pubblica sicurezza, polizia mortuaria, polizia rurale, tutela dei beni paesaggistici e ambientali, soccorso in caso di calamità. Tali compiti e competenze, conferiti dalla Costituzione, dal codice di procedura penale e dalle leggi sia statali sia regionali, richiedono ampie conoscenze delle materie e grandi responsabilità.

Il bando di concorso prevede infatti la verifica di tali conoscenze in particolare sulle materie: ordinamento amministrativo degli Enti locali, codice Penale, codice di procedura penale, leggi di pubblica sicurezza, attribuzioni del giudice di pace, codice della strada e regolamento di attuazione, tecniche di rilevazione degli incidenti, regolamenti comunali e ordinanze del sindaco, norme inerenti la notifica e la pubblicazione degli atti, diritto di accesso, norme relative al commercio e alla sorveglianza edilizia, procedimento sanzionatorio ai sensi della legge 689/81, stato giuridico dei dipendenti pubblici, diritti, doveri e responsabilità dei dipendenti pubblici, conoscenza di una lingua straniera e delle applicazioni informatiche.

Delle oltre 70 domande pervenute per il concorso indetto dai Comuni di Finale Ligure-Loano-Albenga, 33 persone soltanto superano la preselezione per poter frequentare il corso di 60 ore. Si fa presente che quasi tutti i candidati hanno dovuto utilizzare le ferie per partecipare a detto corso obbligatorio. Di queste 33 persone soltanto 16 riescono a superare la prova scritta concernente un atto inerente l’attività di polizia municipale. Arrivati duramente all’orale riescono infine a collocarsi utilmente in graduatoria solo 12 persone. Tra le 4 persone giudicate non idonee dopo la prova orale, almeno due avevano già prestato lodevole servizio negli scorsi anni presso Comuni rivieraschi.

Vagliando la graduatoria ci accorgiamo che almeno 9 delle 12 persone idonee già lavorano, chi con contratti a tempo indeterminato, chi con contratti firmati per più di 4 mesi. Vorrei precisare che io sono uno dei 12 in graduatoria e al sottoscritto il Comune di Finale Ligure ha proposto un contratto di 4 mesi e mai 5, nemmeno in seguito. Anzi, i successivi contatti sollecitavano la rinuncia scritta. Orbene, vale la pena precisare come negli scorsi anni il Comune di Finale Ligure ha solitamente prorogato il personale stagionale, praticamente il 30 del mese per il mese successivo e che quando detto personale non è stato più utile, al 30 del mese gli veniva riferito che non sarebbe stato rinnovato.

Per carità, il precariato e le forme di sfruttamento si vedono e si sentono in tutti gli ambiti lavorativi, tanto più in un periodi di crisi come quello attuale che “fornisce” tra i disoccupati lavoratori che accetterebbero qualsiasi contratto anche con scarse tutele. Il mondo della polizia municipale, alla luce di quanto detto sopra, richiede grandi competenze e prospetta notevoli responsabilità, anche penali, in capo ai lavoratori. Una scarsa conoscenza delle leggi può comportare grandi rischi anche a livello giudiziario. Per essere più chiari si citano tra i principali “errori” l’omissione di atti d’ufficio, l’arresto illegale, le perquisizioni o ispezioni arbitrarie, la violazione delle disposizioni in materia di sequestro, la rivelazione di segreti e la responsabilità disciplinare della polizia giudiziaria.

Proprio per questo motivo chi riesce a superare i concorsi è laureato in giurisprudenza o materie analoghe, anche se per la copertura del posto è richiesto il diploma di scuola superiore.  Questi laureati si ritrovano puntualmente ogni anno ad affrontare numerosi concorsi, anche fuori Regione, e per lavorare quei 3 o 4 mesi ne devono studiare almeno 6 durante l’inverno (da disoccupati). Tutto questo perché ogni anno le leggi cambiano, si veda ad esempio come lo stesso codice della strada subisca importanti e notevoli modifiche; in ogni caso perché a distanza di un anno una persona non può ricordare tutto, soprattutto avendo lavorato pochi mesi.

Gli anni passano ed il fedele candidato non può permettersi nei giorni di concorso di avere problemi di salute o familiari perché in caso di assenza anche a solo una delle prove viene classificato “non idoneo”. Col passare del tempo si invecchia anche e si scopre che parecchi Comuni inseriscono i limiti di età: dopo anni di precariato ci si ritrova carne da macello, sfruttata e buttata.

Con riferimento al bando di concorso indetto dai Comuni di Finale Ligure Albenga e Loano, bisogna precisare inoltre che erano previsti anche contratti di lavoro a tempo indeterminato, motivo per cui parecchi tra i candidati, anche collocati utilmente in graduatoria, già hanno contratti di lavoro a tempo indeterminato ed hanno partecipato anche solo per migliorare la posizione lavorativa. Tali persone, senza ombra di dubbio, non abbandonerebbero il posto fisso per 4 mesi in divisa a fare i gabellieri del Comune e a svolgere spesso i compiti che i “fissi” snobbano!

Per finire vorrei esprimere tutto il mio disappunto per quanto riferito dal comandante della polizia municipale di Finale Ligure, nonché dal sindaco. Provo vergogna per le loro parole, perché pretendono di far passare per fannulloni persone che, spesso con una laurea in tasca, sono costretti a fare lavori saltuari durante l’inverno, studiando duramente per affrontare i concorsi. Questi ragazzi e ragazze, spesso già uomini e donne, con famiglia, costretti a fare i conti con una crisi economica che sta strozzando l’economia, non possono e non devono essere additati come nullafacenti se preferiscono rinunciare ad un contratto di 4 mesi per lavorare altrove anche solo per 5 mesi. Sono logiche di crisi e di mercato con le quali oggigiorno si deve fare i conti e non trovo riprovevole il mestiere del bagnino se questo da la certezza di sei mesi di lavoro.

Pertanto che non si vada a dire in giro che la gente non ha voglia di lavorare perché questa gente sta affrontando i dolori di una crisi economica e con grande impegno ogni anno si rimette in discussione ritrovandosi in aule sempre più affollate. Spero, detto questo, che almeno i comandanti di Loano e Albenga abbiano modo di dissociarsi dalle parole offensive pronunciate dal comandante della polizia municipale di Finale Ligure.
E’ vergognoso sfruttare all’osso i disoccupati e poi prenderli per i fondelli e offenderli a tal punto!

Un agente di polizia municipale “all’occorrenza”

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