Cronaca

FB si mobilita per Tomaso: una raccolta fondi per avere giustizia

Tomaso Bruno - in carcere in India

L’arringa più coinvincente e “sentita” a difesa di Tomaso ed Elisabetta arriva da Facebook e dai 2800 amici, conoscenti, o semplici “sostenitori” dei due ragazzi rinchiusi da circa quattro mesi nel carcere indiano di Varanasi con l’accusa di omicidio.

Un’accusa per la quale “non esiste un movente – si legge online – non esiste una dinamica che li accusi seriamente, non esistono testimoni attendibili, non esiste un referto medico che provi indiscutibilmente ciò che un nano coi baffi e anellazzi d’argento (che si fa chiamare pubblico ministero) asserisce, non c’è nulla di nulla”. Ad esistere, però, è la convinzione degli inquirenti che Tomaso ed Elisabetta abbiano ucciso il loro compagno di viaggio, Francesco Montis, per motivi passionali e per un ipotetico triangolo amoroso di cui tanto s’è parlato. Nemmeno le parole dei genitori della vittima, che hanno più volte confermato che Francesco soffriva di gravi problemi respiratori è servito a nulla. I due ragazzi rimangono là, rinchiusi in un carcere indiano, a subire non solo la privazione della libertà ma anche i continui rinvii delle udienze di un processo che stenta a “decollare”.

E’ per questo che ora, a muoversi, sono gli amici di Facebook, lanciando una raccolta fondi per i due ragazzi e organizzando due manifestazioni in loro sostegno ad Albenga ed Alassio. Le date e le modalità sono ancora da stabilire ma l’appello è questo: “Tutti abbiamo idea di quanto sia tremendo per le famiglie e quanto entrambi i genitori stiano affrontando la cosa con coraggio, voglia di portarli a casa, credo sia giunto il momento di dare loro una mano, certo siamo stati grandi finora, gli siamo stati vicino, li abbiamo incitati, abbracciati, pensati… su facebook…..ora facciamoci vedere! 2800 contatti sono una potenza, pensateci… se a qualcuno raccontiamo la storia di Tommi ed Eli non può non rimanere coinvolto, quello che è successo a loro sarebbe potuto succedere a chiunque!”.

“Tra qualche giorno – si legge ancora – partirà una raccolta fondi dove ognuno di noi potrà dare il proprio contributo per aiutare le famiglie ad affrontare con più forze questo tremendo equivoco. Per chi conosce anche poco Tommi o Elisabetta non credo sia difficile rinunciare ad una pizza per aiutarli…per chi li conosce bene…non lo dico neanche..
Stiamo organizzando anche 2 manifestazioni, una ad Albenga e una ad Alassio. Chiunque faccia parte di un gruppo musicale, teatrale o che ne so io, chiunque abbia voglia di salire su un palco e far qualcosa…beh si faccia avanti….! Conoscete qualcuno che sa farlo?…Ditegli di farlo, naturalmente gratuitamente! Tutto quello che sarà il ricavato andrà direttamente ad aiutare le famiglie nella loro ,anzi la nostra, battaglia! Entro qualche giorno avrete le date, intanto se avete idee, siam qua! Ora mi rivolgo a i ragazzi che non sono nella ridente Riviera ligure…Torino, Londra, Spagna…. ovunque… se organizzate qualcosa…beh neanche da dire… ci sta! So che non mi deluderete!”. Il sentito messaggio di Carlo sta già facendo il giro del web.

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