Computer che “parlano” con noi e, in caso di necessità, ci dicono che fare. Possono, ad esempio, trasformarsi in “consulenti virtuali” che, analizzati i sintomi e la gravità di un’eventuale malattia, ci potranno dire come comportarci e fissare un appuntamento col dottore. Fantascienza? Secondo gli esperti no.
In un mondo che, a livello tecnologico, viaggia alla velocità della luce, gli addetti ai lavori ci presentano un futuro fatto di macchine e computer capaci di ascoltare e rispondere. Secondo scienziati ed economisti, l’intelligenza virtuale non solo trasformerà il modo in cui esseri umani e macchine potranno comunicare e collaborare, ma porterà profondi cambiamenti nel nostro modo di vivere. Alcuni lavori saranno destinati a scomparire, ne nasceranno di nuovi, si modificherà la natura stessa del lavoro e della routine quotidiana. Come l’assistenza medica appunto, che potrà essere fornita a distanza.
Secondo i dati forniti dal New York Times, il numero di dottori americani che usa software vocali per programmare le proprie visite è più che triplicato negli ultimi tre anni, arrivando a 150 mila. Il segretario digitale è già realtà negli uffici della Microsoft. Già da alcuni mesi, nel video postato su Youtube “A glimpse ahead” (una sbirciata nel futuro), Microsoft prova a raccontare per immagini l’impatto delle nuove tecnologie sulla vita di tutti i giorni: “always connected” e con le mani libere, perché col computer basterà una parola. Seppur parlanti, le macchine hanno ancora qualche problema con le lingue e con le traduzioni: alcuni software offrono buoni risultati nelle conversazioni semplici, ma si possono creare problemi con le frasi complesse. È ancora presto per giudicare l’impatto dell’intelligenza artificiale, il vero problema, come per ogni tecnologia, sarà l’uso che se ne farà.