Albenga, un convegno sull’ex convento di San Domenico

Albenga

Albenga. Quasi centocinquanta anni fa, nell’autunno del 1860, era portata all’attenzione del Consiglio comunale una proposta per l’acquisto dell’ex-convento di San Domenico, da decenni ormai in parte abbandonato e in rovina. Scopo principale dell’operazione doveva essere il reperimento di locali da destinare ad uso delle truppe di passaggio, ma al tempo stesso, acquisendo quegli ambienti, l’amministrazione comunale intendeva eliminare “ruderi che rendono poco decoroso ed aggraziato l’aspetto della città”. All’epoca, benché abbandonato da decenni e già gravemente manomesso, il convento era ancora in piedi ed era riconoscibile (come testimoniato da illustrazioni del tempo) la facciata della chiesa, che nel corso del XIX secolo sarebbe poi scomparsa, per far posto all’attuale edificio, ad uso abitativo, al cui interno permangono però ancora i resti del convento, colonne, volte, frammenti di pitture.

Oggi, a distanza di un secolo e mezzo, l’idea di recuperare l’antico complesso domenicano torna a farsi strada, e con destinazione decisamente diversa. Secondo quanto da tempo proposto dall’Istituto internazionale di Studi Liguri l’ex-convento dovrebbe infatti essere recuperato per divenire un contenitore capace di ospitare le raccolte archeologiche (e non solo) sparse attualmente in varie sedi: una sorta di “museo dei musei” che, con criteri moderni, servisse anche da “introduzione” per la visita di quell’autentico museo a cielo aperto che è il centro storico di Albenga. Il progetto, ripresentato nel novembre scorso durante una prima giornata di studi sul convento, ha trovato la concorde approvazione da parte delle Soprintendenze, della Regione e del Comune e l’attuale amministrazione civica sembra voler fortemente sostenere questa suggestiva ipotesi.

Per questa ragione, per far meglio comprendere l’importanza di questo intervento, l’Istituto internazionale di Studi Liguri ha organizzato, con il concorso del Comune, un convegno di studi intitolato “San Domenico di Albenga”, che si terrà nelle sale di Palazzo Peloso Cepolla il pomeriggio di venerdì 4 giugno (con inizio alle ore 16) e l’intera giornata di sabato 5 giugno. In esso si cercherà di mettere in luce i vari aspetti legati alla storia del convento domenicano che, costruito sul finire del XIII secolo, fu non soltanto un rilevante luogo di culto, ricco di opere d’arte, ma anche un importante centro culturale, fornito di una notevole biblioteca e sede della prima raccolta epigrafica cittadina, messa insieme da padre Gian Giacomo Salomonico, autentico pioniere della riscoperta delle antichità romane di Albenga. Senza poi dimenticare che le sale del convento furono spesso utilizzate per riunioni del consiglio comunale e degli ordini cittadini, ospitando per lunghi periodi anche l’archivio municipale.

Nel corso dei vari interventi, si parlerà non solo della storia del complesso domenicano, ma anche della sua architettura e delle pitture ancora oggi esistenti, delle forme della liturgia che vi si celebrava,  della topografia dell’area circostante, delle epigrafi che vi aveva raccolto il padre Salomonico e dei libri che costituivano la sua biblioteca, per concludere con le vicende che portarono nel 1810 alla sua soppressione e le prospettive future di riutilizzo museale del complesso.

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