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Social housing: “PerFinale” attacca l’amministrazione comunale

Simona Simonetti, Finale

Finale L. Il gruppo consiliare “Per Finale” ha portato, ieri sera, in consiglio comunale alcuni argomenti “caldi” tra cui il social housing. “A Finale Ligure sono stati restaurati 14 appartamenti destinati al Social Housing. Quattro alloggi sono stati realizzati a Perti e 10 a Finalmarina. Il comune ha messo a disposizione gli immobili ed un privato ha investito nella ristrutturazione ottenendo in cambio il diritto ad incassare per 30 anni il canone di affitto. La regione mette a disposizione un finanziamento del 25% del canone di affitto” spiega il consigliere comunale Simona Simonetti.

“L’ idea sembrava buona, perchè in teoria il comune avrebbe potuto utilizzare delle proprietà comunali per assegnare delle abitazioni a canone moderato rispetto al mercato. Il regolamento stilato prevedeva di privilegiare giovani coppie di ex-Finalesi. In realtà questa operazione sta diventando una vera e propria beffa. Gli alloggi hanno gli stessi prezzi elevati del normale mercato immobiliare. Infatti per gli alloggi di Finalmarina nonostante la cronica fame di alloggi, solo 4  appartamenti su 9 sono affittati. Gli altri sono vuoti perchè le persone che hanno fatto domanda vi hanno rinunciato. Su 25 domande hanno accettato solo in 3. Per trovare il 4 affittuario il Comune ha dovuto riammettere una persona in graduatoria” aggiunge la Simonetti.

“Del resto  possiamo considerare affitto moderato un canone di 1027 euro un appartamento di 90 mq calpestabili? Davvero si tratta di un alloggio sociale – trad. Letterale di social housing – ? La scelta di imporre canoni di affitto estremamente elevati in linea di principio era conveniente solo per il privato che ha investito nella ristrutturazione che, con il contributo regionale avrebbe percepito per l’alloggio ben 1370 euro, ossia un affitto molto superiore a quello che si può ottenere in una qualsiasi agenzia per ben 30 anni. In pratica il privato, a causa delle rinuncie, sta incassando solo meno della metà del guadagno previsto” precisa il consigliere comunale.

“In conclusione la realizzazione di case in social-housing realizzata da questa giunta: ha comportato: la alienazione di un bene pubblico, ossia di tutti noi, per 30 anni; la delusione di persone che speravano di avere una casa ad affitto moderato, un serio rischio di perdita per il privato. Un bel disastro, nato dal fatto che l’amministrazione non si è accorta che gli affitti non erano sostenibili. Nello stesso periodo il comune di Cogoleto ha messo sul mercato, con lo stesso bando undici alloggi a affitti un terzo di quelli richiesti a Finale, questo sì un canone moderato” conclude la Simonetti.

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