Cronaca

Morte di Giole Bozzolino: Facebook invaso dai messaggi degli amici

Savona. Sono increduli. Nessuno vuole ancora accettare il fatto che non potranno più rivedere il loro amico che un incidente stradale si è portato via per sempre, a soli 18 anni. Sono gli amici di Giole Bozzolino, il ragazzo savonese morto, dopo aver perso il controllo della sua Cagiva Mito 125, nel pomeriggio di ieri sulla strada provinciale che collega Albisola a Sassello.

Non appena la tragica notizia si è sparsa in città gli amici di Giole hanno iniziato a lasciare centinaia di messaggi per ricordarlo su Facebook. La bacheca del suo profilo è stata invasa da una valanga di pensieri di chi lo conosceva. “Savona piange la scomparsa di una persona, ma non di una qualunque, di un vero amico” scrive una sua amica sulla sua pagina personale.

“Hai lasciato all’improvviso un vuoto enorme. Sai questa notte non riuscivo a dormire perché pensavo che non ti avrei più rivisto. Io non ci credo, non ci voglio credere perché non si può morire a 18 anni quando si ha tutta la vita davani, quando si fanno progetti. Savona piange, piange la scomparsa di un amico. Un amico di tutti, che faceva ridere tutti e tutti per questo ti volevano bene..Perché non si può non adorare una persona come te. Ora ti voglio ricordare con un sorriso come il tuo. Gioele ti vogliamo bene, ricordatelo. Proteggici da lassù” scrive un’altra.

Il filo conduttore di tutti i messaggi per Giole comunque è lo stesso: “ci mancherai..ti vogliamo bene..non ci posso credere..ricorderemo sempre il tuo sorriso”. In mezzo ai ricordi degli amici poi spuntano anche alcuni messaggi di chi non conosceva Giole ma vuole essere vicino alla famiglia in un momento così tragico: “Non conoscevo Gioele ma morire a 18 anni è una crudeltà che nessuno riuscirà a farmi comprendere, Chiesa inclusa. Sono un papà che ha due figli, un maschio di 25 e una femmina di 22, e comprendo cosa stia passando la sua famiglia. Ciao Gioele” scrive Giacomo.

Un vuoto incredibile quello lasciato da “Gio”, come lo chiamavano i suoi amici, che sarà certamente difficile da colmare. Una morte assurda ma che, forse, potrà servire anche come monito per i giovani come scrive Alessandro M.: “Non riesco ancora a realizzare cosa è successo e non ci voglio credere…siamo dovuti arrivare a questo per capire che la strada non è una pista??? è pericoloso lo vogliamo capire di non fare i c.. con ste moto? La vita è una sola e a giocarsela ci vuole davvero un secondo.. addio amico mio”.

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