Dopo un inverno rigido e una primavera piovosa, gli “addetti ai lavori” fanno il punto sull’estate che verrà, prevedendo una stagione calda…ma non troppo.
“Normalmente – spiega Andrea Giuliacci, meteorologo di Epson Meteo – nelle annate in cui c’é stato il Nino, quella particolare anomalia climatica dell’Oceano Pacifico, l’estate italiana è solitamente più calda del normale: è capitato ad esempio anche nel 2003, nel 1998, nel 1994. Però stavolta possiamo escludere un’estate eccezionalmente calda perché c’e un’importante differenza rispetto a sette anni fa. Nel 2003 siamo arrivati all’estate dopo un inverno e una primavera molto siccitose, il suolo era molto asciutto; quindi già con i primi caldi si è arroventato e non ha contribuito a limitare il riscaldamento dell’atmosfera”.
“Quest’anno invece è piovuto molto – continua Giuliacci – sia in inverno sia in primavera e
con i primi caldi estivi il suolo comincerà a far evaporare tutta l’umidità che ha accumulato. L’evaporazione è un processo che sottrae calore all’atmosfera, per cui tenderà a limitare il surriscaldamento della bassa atmosfera”. Oltre al fattore contingente, ce n’é però anche uno ciclico, che contribuirà a rendere l’estate non particolarmente torrida. Sono ormai quasi quattro anni che il sole emette un po’ meno calore rispetto a quello che dovrebbe fare. Non è ripartito il nuovo ciclo di 11 anni delle macchie solari, e quindi abbiamo un po’ di calore in meno, e questa è probabilmente anche la causa dell’inverno rigido che abbiamo avuto quest’anno. Non mancheranno i soliti temporali ma direi che non abbiamo elementi per ritenere che anche l’estate sarà piovosa come lo sono stati l’inverno e la primavera”.