Economia

Giunta regionale, il programma: l’intervento del presidente Burlando

Regione. Un programma per affrontare liberare le energie vive della Liguria e affrontare così la crisi globale, una crisi che può essere una grande opportunità di cambiamento. E’ il progetto, arricchito con alcuni disegni di legge, che ha presentato questa mattina in Consiglio regionale il presidente della Giunta. Secondo Burlando la ricetta per rilanciare la Liguria deve basarsi su tre ingredienti fondamentali: il federalismo innanzitutto in materia portuale fiscale, la semplificazione delle procedure e l’efficienza della burocrazia, il turismo ecosostenibile basato sul riuso delle risorse esistenti. In questo senso Burlando ha fatto tre esempi:  il Porto antico di Genova, le Cinque Terre, la pista ciclabile del Ponente. “Tutti interventi che non hanno portato nemmeno un metro cubo di cemento in più”.

Claudio Burlando che ha illustrato anche i componenti e le competenze dei diversi assessori. La nuova Giunta Burlando è profondamente rinnovata: su 12 membri solo 3, oltre a Burlando, facevano già parte della precedente amministrazione: Guccinelli, Montaldo Vesco. Tre le donne assessore: Fusco, Rambaudi, Briano. Presentando i componenti della nuova Giunta, Burlando ha spiegato perché ha mantenuto su di sé alcune deleghe, “non solo quelle che storicamente vengono mantenute dal Presidente, ma anche due inusuali: porti e logistica”. Una scelta assunta «per sottolineare la centralità di questi temi per la Liguria, visto che il Governo nega il federalismo portuale. Mi sembrava giusto – ha aggiunto – dare maggiore centralità anche alla semplificazione informatica, un tema costante di questa campagna”.

Dopo aver ringraziato gli assessori e i consiglieri della passata legislatura, Burlando ha  sottolineato come il Consiglio si sia fortemente rinnovato grazie al numero più alto di neoeletti rispetto al passato, e ringiovanito: “Ci sono undici consiglieri nati negli anni ’70 e ventitre nati negli anni ’60”.
Burlando è partito dal concetto di crisi che “significa difficoltà e disagio, ma anche possibilità di cambiamento e futuro. In Italia la crisi è stata prima negata, poi si è teorizzato che era finita, sottolineando che parlare di crisi rappresentava un elemento di catastrofismo. Adesso la vicenda greca porta a pensare che si tratti del primo tassello di una catastrofe globale e siamo ripiombati in un clima plumbeo. Questa crisi ha fatto particolarmente male in Liguria, che era stata capace, tra il 2005 e il 2008, di creare l’8,9 % posti di lavoro in più. È importante dire che la crisi si può vincere, ma che bisogna guardarla in faccia. Non è catastrofismo, ma un bagno salutare”. Secondo il Presidente occorre capire quali sono i veri nodi, a partire dallo squilibrio tra il mondo della finanza e il mondo produttivo: “la gente si è stupita quando Napolitano, in una fabbrica, ha parlato di classe operaia”.

“Mi ha colpito una cosa: in questi ultimi decenni la crisi era sinonimo di abbattimento, invece è da qui che nasce la nuova idea della green economy proprio nel paese, la Cina, in cui non si voleva neanche applicare il protocollo di Kyoto». Burlando ha ricordato che si possono immaginare cambiamenti significativi: “stabilizzare il lavoro”, “cambiare il modo di produrre l’energia”. E ha poi ripercorso le tappe della crisi in Liguria: “La crisi degli anni ‘80 e ‘90 abbia squassato la Liguria. Il manifatturiero era crollato e abbiamo perso più posti di lavoro rispetto a Lombardia e Piemonte. Ma va detto che in quegli anni la Liguria era cresciuta molto meno, e avevamo il 12% di disoccupati, contro il 6% delle regioni del nord. In quel contesto era nata l’idea di Liguria sud del nord”.

“Oggi è diverso – ha detto Burlando – è possibile che la Liguria si riposizioni meglio di altri. È stata l’unica regione italiana in cui nel 2009 export è cresciuto. Non significa che non siamo immersi nella crisi, ma che abbiamo trovato strumenti per affrontarla meglio. Questa regione non ha visto operai sui tetti. Gli operai preferiscono venire in Regione a parlare con noi”.

Burlando ha poi ricordato gli investimenti fatti nel sociale e nella tecnologia: “Anche il Presidente Napolitano ha riconosciuto che a Genova è in atto un nuovo risorgimento produttivo» e ha citato come modelli di turismo sostenibile e di successo le Cinqueterre, il Porto Antico di Genova e la pista ciclabile del ponente: «Esempi di riuso, senza costruire un metro cubo di cemento”.

Riguardo al federalismo fiscale, Burlando ha rivolto un invito al Governo a riflettere sui porti e sul delicato equilibrio tra investimenti e sviluppo: “Il federalismo è il primo strumento: lasciare il 5% degli introiti ai porti significa investire diversamente. Significa dare la possibilità ai porti forti di crescere”.

L’altro strumento è la semplificazione, che è tra i punti salienti del nuovo programma; il Presidente ha citato Kafka: “I ceppi dell’umanità dolente sono fatti di carta bollata”, annunciando che  anche l’informatica sarà al servizio del processo di semplificazione. Altro tema importante è la casa: “Bisogna aiutare anche la classe  media, diventata povera per la casa».
La sanità e i servizi saranno, secondo il Presidente, oggetto di un confronto quotidiano e ha puntualizzato: “La Corte dei Conti ha detto dice che la Liguria è l’unica riuscita a risanare bilancio. Chiedo aiuto all’opposizione per rivendicare quanto ci spetta: abbiamo tanti anziani, 420.000 in più, e va deciso scientificamente quanto costa avere il 27% anziani”.

Infine un invito ai colleghi dell’opposizione: “In Consiglio ci sono stati scarsa collaborazione e un clima cattivo, ma per cambiare il passo bisogna essere in due. Da parte mia c’è la disponibilità a dialogare. Su sanità, federalismo, immigrazione bisogna provare ad andare d’accordo”. Secondo Burlando inoltre l’acqua deve essere un bene pubblico: “L’acqua non può essere un bene di mercato, anche Parigi, che non è un comunello sta facendo questa scelta”.

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