Lettera al direttore

Cav ingauno, manifesti funebri per i “bambini mai nati”

Nella ricorrenza annuale dell´entrata in vigore della legge n 194/78, abbiamo deciso di ricordare, con un manifesto funebre, i tanti bambini abortiti in oltre trent´anni di legislazione sull’interruzione volontaria di gravidanza. Da poche ore nominata presidente del Centro Aiuto Vita ingauno, ho deciso di intraprendere questo mandato quinquennale con questa iniziativa commemorativa a ricordo degli oltre 5 milioni di bambini abortiti in Italia dal 1978.

Dopo il lampione con la luce rossa, quotidianamente accesa davanti al nostro Centro Aiuto Vita in Albenga, oggi intendiamo far riflettere l’opinione pubblica su una cifra di morte esorbitante che riteniamo giusto sia sotto gli occhi di tutti, anche di coloro che tanto difendono la legge 194/78, invocando la tutela sociale della maternità e, di fatto, dimenticando che tale legge è solo un “artificio” burocratico per distribuire certificati di aborto.

Con la mia vicepresidente, appena nominata, Francesca Malco desidero precisare che noi del CAV ingauno mai abbiamo detto che la legge debba essere cancellata. Sappiamo che essa ha pure tentato di contribuire ad eliminare gli aborti clandestini, praticati dalle “mammane” nei sottoscala e nelle cantine o da eroiche femministe con pompe da bicicletta. Tuttavia non basta ancora, bisogna lavorare di più per tutelare la donna. Quest´anno, in occasione del compleanno di questa legge, chiediamo noi un regalo alle Istituzioni: vorremmo che tale legge si facesse rispettare. Vorremmo cioè che, come
viene chiesto a gran voce da molte parti e soprattutto dai Movimenti Pro-life, la legge non fosse disattesa, che svolgesse quello che è realmente il suo ruolo, prima di tutto la tutela sociale della maternità.

Auspichiamo che possa esserci da parte dei Consultori dell’Asl di Savona e dei Medici Ginecologi e della medicina di base del nostro territorio sanitario la buona volontà di osservare e favorire quanto viene detto all’articolo 5 della legge 194/78, e cioè che la donna sia aiutata a rimuovere le cause che la porterebbero all´interruzione di gravidanza specialmente quando motivata dall’incidenza delle condizioni economiche o sociali. Noi del Centro Aiuto Vita ingauno sappiamo, per comprovata esperienza personale, che stare di fianco alle donne in un momento di difficoltà, far sentire loro che non sono lasciate sole con un certificato di interruzione di gravidanza in mano e, se va bene, per un lasso di tempo di sette giorni a “pensare”, induce tante di loro scegliere a favore della gravidanza. Nessuna delle mamme ci ha mai detto  di essere pentita della scelta fatta. Tutte coloro che hanno abortito ci confidano, invece, di non riuscire a superare quel ricordo, di essere incapaci di elaborare un lutto che dura tutta la vita. E’ proprio in seguito alle loro testimonianze che oggi abbiamo affisso questo manifesto.

Ginetta Perrone
Presidente Centro Aiuto Vita Ingauno

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