Economia

Unione Industriali: “2010 anno difficile per l’economia savonese”

Atzori Fabio - presidente unione industriali savona

Savona. 40 imprese, per lo più di piccole e medie dimensioni, e 1.500 lavoratori colpiti dalla crisi economica. E se è vero che gli ammortizzatori sociali hanno in parte attenuato gli effetti negativi sul mondo del lavoro è altrettanto vero che il 2010 resterà per l’economia savonese un anno di transizione. Questa, in sintesi, l’analisi del presidente dell’Unione Industriali di Savona Fabio Atzori.

Diversi comparti della produzione, come la cantieristica navale o le cartiere, o ancora altre imprese devono fare i conti con significative diminuzioni di ordini e di fatturato che si ripercuotono sui bilanci aziendali in approvazione in queste settimane.

“Manca una quota importante di lavoro per le imprese e per le persone – afferma con preoccupazione il presidente dell’Unione Industriali Fabio Atzori – in un contesto produttivo che non è oggi in grado di offrire alternative occupazionali”.

“Il rischio concreto è quello di una transizione verso un momento ancora più difficile – prosegue Atzori – se non cresce una consapevolezza diffusa che il rilancio dell’economia in questo momento è la priorità assoluta per politici, amministratori pubblici, sindacati ed imprenditori”.

Non è la prima volta che l’Unione Industriali denuncia i rischi di degrado dell’economia savonese. “Stiamo intaccando il patrimonio di ricchezza accumulato dalle generazioni di imprenditori e di lavoratori che ci hanno preceduto e la creazione di valore non è più una priorità – afferma ancora Atzori. Proseguendo con questi atteggiamenti si consolida un declino strutturale che recherà danni irreversibili, soprattutto ai giovani”.

Il presidente dell’Unione Industriali, che con Demont ha appena acquisito una importante commessa a livello europeo nel settore nucleare, è combattuto tra l’ottimismo derivante dalle straordinarie opportunità dei progetti di investimento che si possono realizzare sul territorio savonese e la preoccupazione conseguente alle difficoltà per l’apertura dei cantieri delle numerose opere pubbliche e private in programma per la provincia di Savona nei prossimi quattro anni.

“Dobbiamo risolvere il dilemma tra lavoro e qualità del territorio, con la consapevolezza che senza il primo, l’altro diventa uno sterile esercizio dialettico – sottolinea Atzori -. Occorre ripristinare un clima di fiducia fondato sul rispetto delle norme, sulla trasparenza, sulla semplificazione delle pratiche autorizzative e sulla condivisione degli obiettivi di modernità che debbono caratterizzare l’industria, il porto ed il turismo, architravi dell’economia locale”.

“Il raggiungimento di questi obiettivi comporta l’acquisizione di oltre 6 milioni di ore di lavoro per le imprese locali durante il periodo di realizzazione degli investimenti e circa 2.000 posti di lavoro qualificati e stabili a regime, senza contare le ricadute sull’indotto commerciale, artigianale e dei servizi”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.