Savona. Questa mattina, al secondo piano del tribunale di Savona, è tornato in aula il doloroso caso di Valentina Grignola, la studentessa di Albissola uccisa nel 2005, a 19 anni, da un’aneurisma cerebrale. In aula, nella penultima udienza del processo, sono stati sentiti proprio gli imputati: i neurologi Cinzia Minatel e Marcello Manzino, accusati di omicidio colposo per non aver ordinato una Tac che forse avrebbe potuto svelare di cosa soffriva la giovane.
I due medici, in aula, hanno spiegato e motivato le loro scelte circa gli esami e le cure da far seguire alla giovane. I due imputati hanno quindi chiarito nel dettaglio il perché delle loro scelte. Secondo quanto stabilito dai periti nominati dal Tribunale, Gianluigi Brambilla, neurochirurgo del San Matteo di Pavia, e Yao Chen, medico legale dell’università di Pavia, sentiti nell’ultima udienza, infatti se si fossero fatte altre scelte Valentina si sarebbe potuta salvare.
Nella mattinata è stato poi sentito anche un’altro testimone: un medico del S. Corona che visitò la ragazza poche ore prima del decesso. Il processo a questo punto è stato rinviato all’8 aprile per la dicsussione e, forse, per la sentenza.