Lettera al direttore

Economia

Piattaforma Maersk: intervento dei Verdi

Tralasciamo per un momento che una città si è espressa chiaramente e democraticamente contro un’opera ricadente  interamente sul suo territorio e tuttavia non se ne è tenuto minimamente conto.

Dimentichiamo anche che al momento nessuno ha ancora spiegato credibilmente come transiteranno 750.000 containers ( un camion e mezzo al minuto giorno e notte tutto l’anno)  in una regione al collasso nei trasporti che vive di quotidiane emergenze autostradali e di continui disagi ferroviari.
Fingiamo che la portualità non sia in crisi, che il volume futuro degli scambi con la Cina non sia così incerto, come appare dalla rapidità di evoluzione dei mercati.

Non preoccupiamoci neppure della recentissima apertura delle nuove rotte artiche a seguito dei cambiamenti climatici che hanno liberato vie di transito che consentiranno all’Asia di commerciare, per molti mesi all’anno, direttamente con il nord Europa senza allungare dal mediterraneo.
Facciamo allora un piccolo calcolo aritmetico sui dati dell’operazione di Vado che dichiara duecentodiecimila metri quadrati, quatrocentocinquanta milioni di euro, 650 dipendenti a regime. Anche senza depurare queste stime dall’ ovvio ottimismo di Maersk , è facile concludere che ogni posto di lavoro costerà almeno settecentomila euro ed occuperà una superficie di oltre trecento metri quadrati. Con un cosi’ cospicuo impegno di risorse non sarebbe stato difficile ottenere risultati occupazionali ben più esaltanti e meno impattanti sul tessuto vadese soprattutto in una provincia dove, anche per gravissimi errori politici, di occupati se ne sono persi a migliaia. Posti reali e non, come questi, ancora sulla carta.

                                                                                       La Federazione provinciale dei Verdi

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