Cronaca

Attesa per la decisione degli inquirenti indiani sulla morte di Montis

Tomaso Bruno - in carcere in India

Gli inquirenti di Varanasi (India) dovranno decidere entro venerdì 7 maggio se formalizzare l’accusa contro i due indagati (Tomaso Bruno, albenganese, e Elisabetta Boncompagni, torinese) per l’omicidio del trentenne sardo Francesco Montis.

Le forze dell’ordine attendono il responso dell’autopsia per stabilire se la vittima sia morta per strangolamento, come sostenuto finora dalle autorità asiatiche, oppure per soffocamento naturale. Quest’ultima è la versione dei due arrestati, suffragata dal racconto dei familiari del defunto. “Mio figlio soffriva di problemi respiratori a causa del fumo e da anni era affetto da disturbi per colpa di un’ernia. Crediamo che non ci sia stato alcun omicidio”, ha detto la madre di Montis. I magistrati indiani sembrano invece propendere per l’ipotesi di un’uccisione a sfondo sentimentale. Secondo l’accusa, il turista avrebbe avuto la peggio nel corso di una lite nata nell’ambito di un presunto triangolo amoroso con la fidanzata e Bruno.

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