Politica

Albenga, consiglio comunale incandescente: Tabbò contesta un abuso edilizio al neosindaco

Albenga. Bruciano le sedie rosso fuoco dell’aula consiliare di Albenga. A scottare più di tutte le altre, è quella su cui è seduto il neosindaco ingauno, Rosy Guarnieri, che, con tutta probabilità, mai avrebbe immaginato un consiglio comunale così “caldo” per il suo debutto alla guida dell’assemblea cittadina.

Bastano infatti pochi minuti dall’inizio della riunione pubblica ed ecco che, a prendere la parola, è il suo predecessore, Antonello Tabbò, che, dopo i brevi saluti formali, sferra un attacco che lascia spiazzati un po’ tutti, contestando al primo cittadino un abuso edilizio che, se accertato, potrebbe far scricchiolare la poltrona appena conquistata.

“Vorrei che partisse una stagione caratterizzata dalla chiarezza e dalla trasparenza – esordisce Tabbò – ed è per questo che chiedo a tutti che si parta col piede giusto. Mi rivolgo a lei, sindaco, chiedendole quanto segue: è vero che esiste un procedimento amministrativo a suo carico relativo alla ristrutturazione di una abitazione, sita in via alla Chiesa a Bastia d’Albenga, e che risulta di sua proprietà? E’ vero che esiste un’ordinanza di sospensione lavori datata ottobre 2009 e una conseguente richiesta di sanatoria da parte sua che è stata respinta? E’ vero che l’immobile è abitato e risulta che lei risieda proprio lì?”. Una serie di domande che scatenano alcune proteste del pubblico rivolte a Tabbò, il quale comunque, così facendo, solleva un’eccezione di incompatibilità sull’incarico di sindaco. I consiglieri di minoranza hanno in mano fogli che proverebbero l’abuso edilizio e una istanza di sanatoria presentata da Guarnieri che sarebbe stata respinta.

La risposta del sindaco arriva poco dopo: “Chiedo al presidente del consiglio comunale di procedere con l’iter relativo a casi come questi in cui si solleva l’eccezione di incompatibilità e che prevede che, in questo caso, Tabbò verbalizzi le sue affermazioni così che io abbia dieci giorni di tempo per rispondere. Voglio comunque precisare che esiste un procedimento ma che ritengo non sussistano le condizioni di incompatibilità. Prendo però atto che Tabbò ha iniziato con un intervento politicamente cattivo orchestrato ad arte, e mirato a creare eventuali condizioni di incompatibilità o ineleggibilità”. La discussione si anima ulteriormente con Sergio Savorè (Lega Nord) che accusa la minoranza di non saper perdere e di aver capito che, visto l’inizio, “non si potrà lavorare in armonia” e Mariangelo Vio (Pd) che assicura di augurarsi che l’attuale sindaco rimanga tale, che chiarisca la sua posizione, ma che “è necessario fare chiarezza per partire col piede giusto e non con una stringa slacciata”. Insomma, un primo “round” senza esclusione di colpi.

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