Sciopero della scuola, Cobas: “Successo di partecipazione”

Aula scolastica

“Una giornata di risveglio del popolo della scuola”: così Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, ha definito la giornata di sciopero del mondo scolastico per protestare contro la riforma Gelmini.

“Lo sciopero – dice Bernocchi – ha avuto una partecipazione oltre le previsioni: dai dati delle principali città, più del 50% di docenti ed Ata vi hanno partecipato, avvicinandosi al record del 17 febbraio 2000 (60% di adesioni). Notevole la partecipazione dei precari da tutta Italia. Forte l’indignazione nei confronti della coppia Tremonti-Gelmini che sta imponendo, con il massimo di confusione e arbitrio, la distruttiva riforma delle superiori nonostante non sia ancora legge, mancando il parere della Corte dei Conti, la firma di Napolitano e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: una riforma che non è frutto di progetti didattici, ma solo della nefasta idea che l’istruzione sia un investimento improduttivo e dunque richieda brutali tagli”.

“Molti interventi – aggiunge ancora il portavoce dei Cobas – slogan e cartelli hanno sottolineato come, mentre si allargano gli scandali di regime, che rivelano quali cifre colossali vengano sottratte alla spesa sociale da potenti mafie, clientele, bande e cricche varie, Tremonti-Gelmini, in nome del Dio Risparmio calpestato dalla corruzione dilagante, demoliscono scuole, indirizzi e materie di studio, ore di insegnamento, laboratori, espellendo spietatamente decine di migliaia di precari, fino a ieri spremuti a basso prezzo (un docente precario costa il 30% in meno) e immiserendo ulteriormente una scuola già ridotta all’osso dai governi precedenti. Molti genitori presenti hanno ricordato come, nella gran parte delle scuole, per supplire alla carenza delle attrezzature, venga loro imposta una retta in continuo aumento; non si chiamano i supplenti, si ammassano gli studenti nelle classi oltre ogni limite legale e norma di sicurezza, dilagano corsi a pagamento”.

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