Savona, bilancio stagione di caccia: 7.721 cinghiali abbattuti per salvare le colture

cinghiale

Savona. E’ stato presentato oggi in Provincia di Savona il bilancio sulla stagione di caccia appena conclusasi per valutare i danni causati alle coltivazioni agricole in relazione ai capi abbattuti.

La Provincia ha sottolineato la propria volontà per approntare azioni finalizzate a rendere compatibile la presenza del cinghiale con le attività agricole e venatorie (come ad esempio la sottoscrizione di un protocollo di intesa che disciplina il risarcimento dei danni alle coltivazioni agricole e che ha visto la condivisione unanime di tutte le associazioni agricole di categoria e delle associazioni venatorie) pur non dimenticando che la presenza di questi animali sul nostro territorio debba essere contingentata.

“La caccia al cinghiale nella nostra provincia rappresenta, al di là della mera attività venatoria prevista dalla vigente normativa nazionale e regionale, l’unico mezzo – afferma l’assessore Livio Bracco – di efficace controllo numerico della specie. A seguito di opportuni e accurati censimenti della specie effettuati dall’Università di Genova si era determinato un piano di abbattimento di 8.509 capi di cinghiali. Ad oggi possiamo dire che il totale dei cinghiali abbattuti è di 7.721 capi, conteggiando anche i 325 caduti nelle battute di controllo eseguite dalla Polizia Provinciale. L’andamento dei danni alle coltivazioni agricole è diminuito sensibilmente, infatti, l’ammontare dei sinistri per cui è stato richiesto risarcimento è passato da 175 nell’anno 2008 a168 nel corso del 2009 con una diminuzione percentuale del 4%”.

Il mancato raggiungimento del contingente è stato in gran parte determinato dalle non favorevoli condizioni atmosferiche e trofiche del territorio. La caccia al cinghiale nella Provincia di Savona vede impegnate 139 squadre su tre Ambiti Territoriali di Caccia ed un Comparto Alpino, all’interno delle quali operano 150 biometristi del cinghiale che si dedicano a rilevare i dati dell’età del sesso, del peso e dello sviluppo degli animali abbattuti. Questi dati, rielaborati dall’Università di Genova – Facoltà di Scienze matematiche, Fisiche e Naturali Dip.Te.Ris. – vengono trasmessi alla Provincia di Savona che procede all’elaborazione di un preciso quadro di insieme delle dinamiche di accrescimento delle popolazioni di cinghiale. Lo scenario numerico viene annualmente presentato ai capi squadra e, anche su questa base, si definisce il numero massimo di esemplari di cui è consentito l’abbattimento nel corso della stagione di caccia.

L’attività dei biometristi, che costituisce il perno attorno cui ruota la rilevazione biometrica delle dinamiche delle popolazioni del cinghiale sul nostro territorio, consente una programmazione del controllo degli ungulati. In particolare per la stagione 2009/2010: il contingente abbattibile del cinghiale in tutta la provincia, nel periodo compreso fra il 20 settembre e il 20 dicembre, è stato determinato in 8509 capi; il capriolo maschio, invece, è cacciabile dal 15 giugno al 13 luglio e dal 17 agosto al 28 settembre, mentre la femmina dal 2 gennaio al 15 marzo, per un contingente di 1461 capi, esclusivamente nelle unità di gestione che sono aree ristrette del territorio gestite da speciali organismi; in Provincia di Savona, dal 2009, si può cacciare anche il daino in una specifica unità di gestione alle spalle di Albenga denominata AUSSA, per un contingente di 52 capi nei periodi compresi dal 1 al 30 settembre 2009 e dal 1 novembre al 15 marzo 2010 per i maschi; dal 1 gennaio al 15 marzo 2010 per le femmine.

Infine, la Regione Liguria ha licenziato un atto di indirizzo che prevede una serie di misure per contrastare l’emergenza cinghiali sul territorio ligure. Tale atto è stato recepito dalla Provincia e sta diventando, in questi giorni, il nuovo regolamento per la caccia al cinghiale sul nostro territorio

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